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DIETRO LE QUINTE DELLA GP1 APRILIA
Lombardi: "Caro Forghieri, sbagli"

Da regina dei motori a due tempi a re dei quattro tempi, questo è l'ambizioso programma dell'Aprilia che, in attesa di farci ascoltare il ruggito della GP1 tre cilindri ha cominciato con quello dei leoni. Al riparo da occhi ed orecchie indiscrete, infatti, il propulsore italiano che sfiderà Honda e Yamaha è in avanzata fase di realizzazione sotto lo sguardo competente dell'ex ferrarista Claudio Lombardi nel reparto corse diretto da Jan Witteveen.

"Sono stato conquistato dai motori delle moto - ha confessato l'ingegnere piemontese - dopo tanti dodici cilindri ho apprezzato la semplicità di questi propulsori i cui pregi non si valutano solo in termini di cavalli, di potenza ottenuta. Per capire ciò ho dovuto anche fare un atto di umiltà e rendermi conto che il motore è molto più parte integrante di una motocicletta di quanto non lo sia per una automobile. Per questo non sono d'accordo con quanto dichiarato recentemente dall'ingegner Mauro Forghieri a proposito del 5 cilindri Honda".

Aveva detto, l'altro illustre ex ferrarista, che la Honda, presentando un motore con carter umido, aveva mostrato un motore con tecnologia simile a quella della serie, non certo un propulsore da Gran Premio.
"In termini automobilistici la sua affermazione è corretta - ha garbatamente polemizzato Lombardi - Per un motore destinato ad una Formula 1 quella soluzione sarebbe impensabile, perché oltre ad elevare il baricentro, creerebbe problemi di centrifugazione dell'olio in curva, ma la moto che si inclina sul suo asse non soffre né per il primo, né per il secondo problema. Ecco che il carter umido si rivela la scelta ottimale, anche perché la perdita di potenza, dell'1, 1,5% è del tutto ininfluente a fronte di una complessità costruttiva infinitamente minore. Basti pensare che si fa tutto con una sola pompa dell'olio".

Lombardi non è d'accordo con Forghieri nemmeno sul fronte consumo: secondo lui i 24 litri permessi per regolamento dal primo anno, ma anche i 22 del secondo, saranno del tutto sufficienti.
"A meno che non si realizzi un plurifrazionato che vado oltre i 18.000 giri il rischio non esiste - ha detto Lombardi, che ha aggiunto - ma arrivare a questi livelli non serve perché con un litro di cilindrata raggiungere la potenza sufficiente non è un problema, anche perché non servono 250 cv, ne basteranno molto meno, 230. Prevedo, piuttosto, altri interrogativi, come la scelta della gommatura più appropriata per queste motociclette che avranno una erogazione molto diversa dalle attuali. Il regolamento, infatti, è libero, non prevede nulla in proposito, quindi i costruttori saranno liberi assieme alla Michelin, alla Dunlop ed alla Bridgestone, i tre produttori di pneumatici che parteciperanno al campionato, di cercare nuove dimensioni, soprattutto per quanto riguarda il posteriore perché l'anteriore va già bene così".


21/03/2001

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