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Test a Barcellona 9-10 marzo
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di Federica De Zottis
La rivoluzione che ha cambiato il volto della classe regina del motomondiale con l'introduzione, o per essere più precisi, con il rientro dei motori a quattro tempi, non ha coinvolto solo le case motociclistiche, ma anche i loro partner tecnici che, ai progressi degli ingegneri dei vari reparti corse e ai cambiamenti regolamentari, affiancano un non meno imponente lavoro di progettazione e sviluppo.
E' il caso del gigante francese della produzione di pneumatici, la Michelin, che ha dominato il campionato della classe 500 e della Superbikesin dai primi anni novanta. La sfida che i suoi ingegneri sono stati chiamati ad affrontare, è stata quella di creare una nuova generazione di gomme capaci di equipaggiare, fornendo il massimo delle prestazioni possibili, moto che scaricano a terra una potenza superiore ai 200 cavalli. Una sfida che la casa francese ha scelto di affrontare collaborando strettamente con i due marchi all'avanguardia nello sviluppo dei quattro tempi, Honda e Yamaha.
"Si tratta di un periodo incredibilmente stimolante per noi", ha commentato il responsabile del settore racing della Michelin, Nicolas Goubert. "Il nostro obiettivo primario è quello di permettere alle case di sfruttare il massimo della potenza che riescono a trarre dai loro motori. Penso sia facile per gli ingeneri tirar fuori 240 o 250 cavalli dalle loro moto, ma è soprattutto nostro il compito di far si che i piloti possano effettivamente usare questa incredibile potenza"
Sin dalla scorsa estate la Michelin sta lavorando ad una variante della sua già super efficiente posteriore da 16.5, privilegiando gli aspetti che ne consentano di adattarsi alle nuove moto più pesanti e potenti. Hanno già prodotto tre diversi profili e varie combinazioni di mescola, mentre un quarto profilo sarà a disposizione dei team in occasione del primo confronto diretto tra i gioielli della varie case nei test IRTA di Barcellona del 9 e 10 marzo. Allo studio dei tecnici c'è anche una posteriore da 16".
"Le nostre gomme per i quattro tempi si ispirano come concetto alle 16.5" già utilizzate dalle 500cc, ma si differenziano nel diametro, maggiorato al centro, per dare un profilo che aumenti la superficie di gomma a contatto con l'asfalto, in modo che possa contenere l'eccessivo aumento della temperatura causato dal maggior peso e potenza espressa dalle motociclette. Il nuovo profilo aumenta anche il margine massimo di aderenza perché il quattro tempi permette di aprire il gas, e quindi di sollecitare immediatamente la gomma esercitando una grande trazione, ad un angolo di piega molto maggiore.
Una cosa comunque di cui ci siamo resi conto rapidamente è che il quattro tempi è meno stressante per le gomme di quanto ci si aspettasse. Lo abbiamo scoperto provando una gomma posteriore da 16", ulteriormente allargata che però non ci ha fatto fare il passo in avanti che ci aspettavamo. Comunque stiamo continuando il lavoro di sviluppo perché pensiamo che le gomme posteriori cambieranno, nel futuro, molto più di quanto siano cambiate finora. Anche i test di durata che abbiamo fatto sia con Honda sia con Yamaha, hanno dimostrato che non c'è molta differenza tra l'usura causata da una 500 rispetto alla quattro tempi, per lo meno all'attuale fase di sviluppo di quest'ultima".
Migliorare la gomma posteriore ha come immediata conseguenza per il pilota di poter aprire il gas prima e ad una inclinazione maggiore. Questo però trasferisce più peso sul retrotreno togliendone, e quindi diminuendo l'aderenza, all'avantreno, un effetto che deve essere controbilanciato dalla regolazione del telaio e delle sospensioni.
"E' normale che a un vantaggio che si riesce a trovare per il retrotreno, deve corrispondere un miglioramento per l'avantreno e viceversa" aggiunge Goubert. "Quindi quanto noi costruiamo un pneumatico in grado di sopportare una maggiore aderenza laterale in curva, cerchiamo di lavorare di concerto con i tecnici delle sospensioni e del telaio perché l'anteriore sopporti la spinta nel momento in cui il pilota apre il gas. Abbiamo già prodotto varie slick anteriori più evolute alla fine della scorsa stagione e quei piloti che hanno avuto la possibilità di provarle adeguatamente, le hanno adottate senza indugio, cosa che ha fatto poi anche il 90% dei piloti che le hanno provate nei test invernali. Dato che si sono rivelate già performanti per i quattro tempi, per il momento stiamo continuando lo sviluppo di queste gomme soprattutto con l'aiuto del team Gauloises Yamaha Tech 3.
Diversamente dall'anno scorso la Michelin non fornirà le gomme a tutti i team della serie MotoGP. Due marchi concorrenti affiancheranno il colosso francese, l'inglese Dunlop, per la quale si tratta di un ritorno alla classe regina, e la giapponese Bridgestone, che invece debutterà nella cilindrata massima dopo aver gareggiato nella 125.

(8/3/2002)

I più recenti titoli iridati Michelin

500 GRANDS PRIX

1992 Wayne Rainey (Marlboro Team Roberts Yamaha-Michelin)
1993 Kevin Schwantz (Lucky Strike Suzuki-Michelin)
1994 Mick Doohan (Repsol Honda-Michelin)
1995 Mick Doohan (Repsol Honda-Michelin) 1996 Mick Doohan (Repsol Honda-Michelin)
1997 Mick Doohan (Repsol Honda-Michelin)
1998 Mick Doohan (Repsol Honda-Michelin)
1999 Alex Crivillé (Repsol YPF Honda-Michelin)
2000 Kenny Roberts (Telefonica Movistar Suzuki-Michelin)
2001 Valentino Rossi (Nastro Azzurro Honda-Michelin)

WORLD SUPERBIKE

1994 Carl Fogarty (Ducati-Michelin)
1996 Troy Corser (Ducati-Michelin)
1997 John Kocinski (Castrol Honda-Michelin)
1998 Carl Fogarty (Ducati Performance-Michelin)
1999 Carl Fogarty (Ducati Performance-Michelin)
2000 Colin Edwards (Castrol Honda-Michelin)
2001 Troy Bayliss (Ducati Infostrada-Michelin)

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