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NEWS 19/03/2010
Stoner si conferma re di Losail davanti a Rossi. Dovi sul "podio". Bene Hayden, Capirossi e Lorenzo
Casey Stoner Sulla pista di Casey Stoner Valentino Rossi non ce l'ha fatta a mantenere l'imbattibilità nei test invernali. Nelle ultime due ore, infatti, l'australiano ha saldamente tenuto in pugno la situazione e la nottata si è conclusa con il pilota della Ducati in vantaggio di circa mezzo secondo.

Stoner, peraltro, sicuro del fatto suo, ha interrotto i test almeno mezzora prima dello scadere del tempo, soddisfatto delle prove.

Nessuna sorpresa, comunque, se non il terzo miglior tempo di Andrea Dovizioso, abissalmente più veloce del compagno di squadra, Dani Pedrosa, addirittura 13° ad oltre due secondi(1) ed il quarto di Nicky Hayden, finalmente con i migliori.

Ottimo, tenendo conto che la Suzuki non disponeva ancora del nuovo motore, il quinto tempo di Loris Capirossi ed eccellente il sesto di Jorge Lorenzo, che per provare è ricorso agli antidolorifici.

I test in notturna, dunque, in fondo hanno confermato le indicazioni delle precedenti prove di questo inverno: la Yamaha rimane la moto da battere, è nata bene, e può disporre di piloti forti, ma anche la Ducati è migliorata.

"Per me è lo stesso - ha spiegato Stoner - ma indubbiamente con il nuovo motore la GP10 si porta al limite facilmente e di questa situazione hanno beneficiato tutti gli altri. Come avete visto anche Hayden negli ultimi due test è stato lì davanti ed ovviamente ciò è positivo per la squadra".

Se la M1 e la Desmosedici se la giocheranno nell'intero corso della stagione, apparentemente la Honda, invece, ha ancora parecchia strada da fare. Solo Dovizioso sembra, al momento, capace di interpretarla. Pedrosa, invece, non ce la fa ed i piloti dei team satellite sono imbufaliti. Ma quali sono i problemi della RC212V?

"Bisogna semplicemente far lavorare le Bridgestone che richiedono molto carico sul posteriore. E le sospensioni Ohlins non sono le Showa. Con queste ultime non c'era pompaggio, nelle curve, ma non si riusciva a far funzionare gli pneumatici. Bisogna trovare la quadratura del cerchio sapendo che il motore, dal canto suo, non aiuta perché è brusco e poco modulabile in basso. Noi della HRC possiamo contare in più su di una elettronica maggiormente evoluta, ma poiché stiamo iniziando appena ora a capirla non si può darla ai team privati".

In proposito i commenti di Marco Melandri sono irriferibili. Marco ha addirittura paragonato la Honda alla Ducati, moto da lui mai amata. Ma la realtà, probabilmente, è che il ravennate non ha tutti i torti visto che i piloti della casa alata sono tutti dietro, con Simoncelli a fare il fanalino di coda.

"Questa moto - è sempre Dovizioso a parlare - non può essere guidata di forza. Se ci provi vince lei".

FOTO: Simone Rosa


I tempi finali

1. Stoner (Ducati-Marlboro) 1.55.352 (34 di 51)
2. Rossi (Yamaha-Fiat) 1.55.860 (13 di 57)
3. Dovizioso (Honda-Repsol) 1.55.880 (38 di 66)
4. Hayden (Ducati-Marlboro) 1.56.116 (34 di 51)
5. Capirossi (Suzuki) 1.56.195 (13 di 58)
6. Lorenzo (Yamaha-Fiat) 1.56.504 (21 di 44)
7. De Puniet (Honda-LCR) 1.56.505 (53 di 66)
8. Edwards (Yamaha-Monster)1.56.772 (41 di 48)
9. Kallio (Ducati-Pramac) 1.56.767 (46 di 74)
10. Spies (Yamaha-Monster)1.56.780 (32 di 44)
11. Espargarò (Ducati-Pramac) 1.56.897 (51 di 64)
12. Bautista (Suzuki-Rizla) 1.56.898 (34 di 71)
13. Pedrosa (Honda-Repsol)1.56.934 (12 di 56)
14. Melandri (Honda-San Carlo) 1.57.222 (30 di 64)
15. Barberà (Ducati-Paginas Amarillas)1.57.222 (57 di 74)
16. Aoyama (Honda-Interwetten) 1.57.251 (40 di 81)
17. Simoncelli (Honda-San Carlo) 1.57.379 (29 di 56)
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