10/04/2001
Il Presidente della FMI, Sesti: "non mi è piaciuto
nulla, incluso il protagonismo del nostro procuratore"
Non è famoso per mettere bocca nei fatti sportivi, il Presidente
della FMI, Paolo Sesti, ma di fronte alla presa di posizione del suo
procuratore nazionale, Antonio De Girolamo, che ha annunciato l'apertura
di una inchiesta per il "caso" Biaggi-Rossi a Suzuka, non
è
potuto rimanere in silenzio.
"Naturalmente siamo stati avvertiti - ha spiegato Sesti - con De
Girolamo ho parlato lunedì sera. Ovviamente la giustizia sportiva
è
assolutamente autonoma nelle sue decisioni e farà ciò
che riterrà opportuno, ma ho sanzionato il suo rendere pubblica
la cosa. La
comunicazione è compito nostro, non suo. Sono rimasto stupito
perché De Girolamo è uno sportivo, ha anche corso in
motocicletta...forse c'è stato un po' di protagonismo da parte
sua. Il caso Guarinello nel calcio, insegna...".
Il presidente della Federazione Internazionale, Francesco Zerbi, ha
detto che non avete giurisdizione per intromettervi.
"Non scherziamo, Biaggi e Rossi corrono con la nostra licenza -
è la risposta di Paolo Sesti - teoricamente potremmo anche
squalificarli, ma ovviamente non avverrà. Dico solo una cosa,
senza entrare nel merito della corsa: a me non sono piaciuti i
comportamenti prima e dopo...le dichiarazioni. Non fanno il bene del
motociclismo, non contribuiscono alla nostra immagine. Il
mondo della moto non è quello del calcio, dove se ne sentono
di tutti i colori. Non siamo abituati".