22/4/2003
Gresini "distrutto" in Giappone per l'ultimo addio
"Non ci sono parole per esprimere la mia tristezza,
sono distrutto", si è limitato a dire Fausto Gresini
quando, per primo, ha saputo la notizia. Con l'intera squadra, poi,
è partito per il Giappone per essere al fianco della moglie e
della famigliadi Kato.
"Non ci sono lacrime. Servirebbe solo la poesia - ha detto invece
Costa, il traumatologo dei piloti - Se il piccolo giapponese
ha deciso di ascoltare la voce degli angeli e di entrare nella valle
della luce, scegliendo
di abbandonare questo mondo, lo ha fatto nella notte più emblematica
per l'umanità,quella di Pasqua e di Resurrezione".
"Se si fosse ripreso avrebbe sofferto troppo - è l'opinione
di Agostini, che ha aggiunto - in tanti mi hanno chiesto se a
causare l'incidente sia stato semplicemente il caso o la carenza di
sicurezza del circuito di Suzuka, ma non sono in grado di dirlo. Una
cosa è certa quel punto dove è caduto Kato non è
considerato un tratto pericoloso della pista".
Di parere opposto Reggiani: "Quel muro, così vicino,
non doveva esserci", ha detto.
Addolorato, invece, è apparso Biaggi: "E' un dispiacere
enorme, un colpo durissimo per tutto il mondo dello sport - ha detto
Max Biaggi - anche se le condizioni di Daijiro erano gravissime e le
speranze poche una notizia del genere ti colpisce come un pugno nello
stomaco".