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GP Sud Africa - L'intervista - 15/4/2004
Rolfo punta sulla Honda a Welkom

Il secondo posto nel mondiale 2003 non ha certo soddisfatto Roberto Rolfo, che inizia la stagione 2004 molto carico, nonostante qualche problema durante i test invernali.

“Si – commenta il pilota torinese – sono in gran forma e ho una gran voglia di iniziare. Una stagione di gare è sempre un’avventura, nel senso che ci sono mille incognite. Quindi bisogna avere concentrazione, determinazione, ma anche una gran voglia di iniziare, insomma, serve entusiasmo e voglia di battersi, perché quest’anno il mondiale 250 sarà ancora più combattuto dei precedenti”.

Il tuo inizio di stagione non è stato facile: qualche problema di abitabilità sulla moto, ad esempio.
“Le dimensioni molto raccolte della mia Honda sono state l’unico problema nel precampionato, ma, con il team, abbiamo lavorato sodo per modificare un po’ la struttura e permettermi di guidare al meglio. Abbiamo lavorato su sella e serbatoio e modificato tutto quello che si poteva modificare, con buoni risultati. Per un pilota l’assetto in sella è fondamentale. Però ci sono state sorprese positive, come il comportamento dell’avantreno sul veloce, che ora è davvero buono e la potenza del motore. Ora manca solo una carena più protettiva e forse la vedremo a Jerez, alla seconda gara del mondiale. L’importante adesso è correre, capire a che punto siamo. Forse la situazione non è ancora ottimale, ma sono convinto di potermela giocare, fin dalla prima gara”.

Si corre a Welkom, una pista sulla quale si prova pochissimo e molto lontana, ti piace?
“Secondo me si tratta di una pista favorevole alle caratteristiche della mia Honda, infatti nelle ultime due stagioni ho raccolto buoni piazzamenti. E’ una pista molto guidata che si adatta bene alle mie caratteristiche di pilota. L’unica insidia è data dalla scivolosità, causata dalla sabbia che viene portata dal vento. Qualcuno scherza e mi dice di stare attento ai leoni, ma da quello che so io, in questa zona non ce ne sono e forse è meglio stare attenti alle buche! C’è un’insidia in più legata all’altezza, circa 1400 metri sul livello del mare, che toglie potenza al motore. A questo proposito bisognerà scoprire quanti cavalli perderemo”.

Chi sono i tuoi rivali più pericolosi?
“Se guardiamo ai test, senza dubbio Randy De Puniet, che è andato sempre molto veloce, ma non dimentico il mio compagno di squadra Toni Elias e Dani Pedrosa che si è subito trovato bene in 250. Se poi ragiono ancora meglio, mi accorgo che siamo in tanti a puntare alla vittoria. Quindi sarà una battaglia, la prima di stagione, con tutti molto vicino. Sarà una bellissima gara e non vedo l’ora che inizi”.

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