intervista
- Motorshow 06/12/2001
Parla ling. Jan Witteveen:
perché una tre cilindri di 990cc
Ogni progetto, dal più semplice, al più complesso si basa
su alcuni concetti fondamentali: una serie di domande, di bisogni, di
caratteristiche alle quali si cerca di dare la miglior risposta possibile
con idee compatibili con la tecnologia disponibile e i costi. Si tratta
di un compromesso, insomma, anche se nel senso migliore del termine.
Per creare dal nulla una moto da corsa che partecipi ad una categoria
ancora inesplorata, come nel caso dell'esordiente "motoGp" ci si poteva
basare soltanto su speculazioni basate sul buon senso, l'esperienza
di anni e anni di gare vincenti e sull'intuito, l'immaginazione oltre
che su calcoli e rappresentazioni di realtà virtuale.
Abbiamo così deciso di creare una moto che contenesse
tutta la tecnologia da noi conosciuta, senza però alcun azzardo legato
all'utilizzo di tecnologie ancora da scoprire fino in fondo, poco affidabili
o immature. In sostanza nella nostra "motoGp" 2002 abbiamo messo tutto
ciò che di meglio abbiamo, checonosciamo bene e che sappiamo funzionare
senza problemi.
L'unico parametro veramente sicuro sul quale abbiamo
potuto basarci era il regolamento: un
regolamento
che, però, lascia molta libertà in fase progettuale, ma che possiede
alcuni fondamenti immediatamente identificabili come il peso. Per moto
a due e tre cilindri il limite minimo è stabilito in 135 Kg, per le
moto dotate di propulsori a 4 e 5 cilindri in 145, per i sei e oltre
155 chili. In sostanza a parità di peso c'è il vantaggio del frazionamento
superiore per i frazionamenti dispari (3 e 5 cilindri) e la soluzione
da noi adottata peserà ben 10 Kg in meno di quella della maggior parte
della concorrenza. Essendo l'idea di Aprilia ispirata alla guidabilità
e tenendo conto di ingombri e peso la soluzione del tre cilindri ci
è sembrata la migliore. L'esperienza raccolta in anni di corse con la
Rsw-2 500 bicilindrica e la Rsv mille Superbike hanno influito molto
sul progetto e ne è infatti uscita una moto particolarmente compatta
con ingombri per il pilota molto simili a quelli della 500 bicilindrica.
Un aspetto molto importante in questa sfida lo rivestirà
l'elettronica che avrà il compito tutt'altro che semplice di aiutare
il pilota nello sfruttamento di potenze mai viste prima su una mezzo
a due ruote: in sostanza l'elettronica dovrà contribuire in modo determinante
a rendere possibile la trasmissione a terra della prestazione del motore
che sappiamo essere davvero notevole.