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il fatto 20/12/2005 Japan Nel periodo successivo all’ultima gara del Mondiale sono state analizzate diverse opportunità con altri costruttori ed avviate trattative per concretizzare il progetto con Max Biaggi. Nonostante la forte determinazione messa in campo nessuna di queste ha avuto esito positivo ed è stato quindi necessario prendere atto dell’impossibilità di proseguire con questo obiettivo. Per garantire la continuità della strategia legata al Marchio Camel, JT International si trova quindi a dover considerare ulteriori, diverse, alternative. “Abbiamo impegnato energie e grande determinazione per concretizzare il progetto con Max in MotoGP anche dopo la palese impossibilità di realizzarlo con Honda - Ha commentato il Dott. Roberto Zanni, Presidente Europa di Japan Tobacco International – ma è stato impossibile raggiungere l’obiettivo. Diversi, determinanti e, per certi versi inspiegabili gli ostacoli che abbiamo incontrato nel tentativo di trovare una soluzione. Sembra che improvvisamente, sia venuto a mancare quello spirito sportivo che da sempre anima le competizioni motociclistiche e che ha radicato la passione di questo sport nel grande pubblico. La stessa passione sportiva che è, invece, l’elemento trainante del nostro Gruppo, la filosofia con la quale abbiamo intrapreso tutte le attività che ci vedono impegnati nel Motorsport.” Desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito al successo di questi tre primi anni in MotoGP – Ha proseguito il Dott. Roberto Zanni - Ringrazio Honda, Sito Pons, il team owner della squadra che ha vestito i colori Camel. Ringrazio tutti i nostri piloti ed in modo particolare Max Biaggi, che avrei voluto vedere ancora in pista con noi. I successi raccolti, le emozioni vissute insieme sono state, e sono, un grande stimolo per il nostro Gruppo. Rappresentano un punto fermo della storia di Camel nel mondo delle competizioni che, proprio per questo motivo, deve proseguire”. Fin qui le parole di Roberto Zanni. Non si può aggiungere altro
a questo comunicato della Camel, se non che era nell’aria. Esso
conferma direttamente di chi siano le responsabilità quando parla
della mancanza di spirito sportivo. Indirettamente nella nota si puntualizza
la volontà della JTI di continuare, anche se purtroppo senza Biaggi.
Non si può, di questo, fare una colpa alla Camel, ma al “sistema”
sì. Purtroppo alla fine l’ha avuta vinta la politica. A questo
punto ci potrebbe essere, come abbiamo anticipato nella “Quinta
Colonna” anche un avvicinamento alla Yamaha. Dopotutto business
is business.
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