Checa
19/1/2004
Checa, la sfida di sostituire Bayliss
Ha il compito, non facile, di far dimenticare Troy Bayliss,
Carlos Checa e, credeteci, se c’è qualcuno che può
riuscirci è lui.
Come il grande australiano, infatti, anche lo spagnolo è un motociclista
vero. Un pilota veloce, anche se finora piuttosto incostante, e che soprattutto
non si nasconde mai dietro un dito.
“Con la Ducati c’è un vecchio amore: quando l’ho
provata per la prima volta l’ho trovata non facile da guidare, con
un buon anteriore ed un posteriore che perde trazione come piace a me.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso di quanto in Ducati mi volessero ancora
dopo i primi contatti di due an ni
fa perché, obiettivamente, nel 2004 non ho fatto una grande stagione.
Non ho scuse, Rossi è sempre stato più forte di me, io semplicemente
con la Yamaha non sono mai riuscito a trovarmi a mio agio, non sono mai
riuscito a spingere al 100%. Una volta sola, forse: a Le Mans, perché
è un circuito stop and go, dove non si sta piegati troppo a lungo”.
Sincero, Carlos, ed anche modesto.
“Il mio compito, qui, non è quello di far dimenticare Bayliss.
La decisione di fare a meno di lui è stata della Ducati. Poi sono
arrivato io. Comunque l’affetto dei tifosi non si compera, se non
con i risultati, forse, ed è anche per questo che ce la metterò
tutta. Se arriva l’amore o no dipenderà da questo”.
Battere Rossi, per Checa è più di un obiettivo, ma non una
rivalsa.
“E’ una sfida per tutti. E’ il più forte, lo
ha dimostrato, ci sentiamo per questo tutti un po’ più stimolati.
Per battere un pilota bisogna individuare i suoi punti deboli, sinceramente
Valentino fino ad ora non ne ha mostrati, ma è anche vero che non
è mai stato messo in difficoltà”.
(m.d.s.)
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