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l'intervista 26/6/2006
Dovizioso: il titolo 250 e poi la MotoGP

di Andrea di Marcantonio
L’espressione è quella di un ragazzo con tanta grinta, atteggiamento emotivo che sa nascondere bene dietro uno sguardo tranquillo, mai invasivo ma piuttosto aperto a ciò che questo sport gli sta regalando… 20 anni, un titolo iridato nella 125 e tante motivazioni tutte da sfruttare per cercare di cogliere il titolo anche nella 250. La splendida vittoria a Barcellona lo ha caricato perché sa che questo campionato è alla sua portata, ma anche il podio di Assen ha confermato la sua costanza. E’ vero, dovrà giocarselo con Jorge Lorenzo un avversario che rispetta. L’ultimo giro in Spagna e quel podio strepitoso hanno mostrato tutta la lucidità della sua forza e delle sue capacità e lo hanno convinto che può contare su se stesso. Certamente sarà un lavoro duro. Così come sarà impegnativo rimanere concentrato quando e se ci saranno problemi. Ma Andrea Dovizioso ha sia la forza sia la reattività. Andrea sa anche guardare avanti, alla MotoGP, categoria che sente alla sua portata e dove si sente pronto ad esprimere tutte le sue capacità. Un modo per guardare oltre anche se prima il suo obiettivo oggi e il titolo iridato nella “duemmezzo”.

Una splendida vittoria a Barcellona, confermata dal podio di sabato scorso ad Assen. Quali sono le tue sensazioni, cosa hai pensato sul tuo primo podio in 250?
Ho provato emozioni forti perché era più di un anno che non vincevo una gara. Sinceramente, dopo sei GP e sei podi ci stava proprio tutta una vittoria come questa, con una staccata simile; questo successo mi ha dato proprio un gusto speciale. All’inizio ho provato ad andare via, ma i tre quattro decimi che guadagnavo nel misto li perdevo in rettilineo, di conseguenza ho aspettato gli ultimi giri per attaccare. All’inizio dell’ultimo giro i piloti Aprilia mi hanno passato in rettilineo e, a quel punto, ho dovuto forzare il più possibile la frenata. Con una staccata incredibile sono riuscito a riportarmi al comando, ho imposto il mio ritmo e nessuno è più riuscito a passarmi. Ad Assen, invece, Lorenzo e l’Aprilia ne avevano proprio di più. Non riuscivo ad avvicinarmi.

Cosa hai pensato nell’ultimo giro del GP di Barcellona?
L’immagine più forte nella mia testa era che dovevo andare in testa prima possibile, perché se arrivavo all’ultima curva con loro poteva succedere di tutto e sapevo di avere qualche decimo di margine.

Sei in testa al Mondiale con 16 punti di vantaggio su Lorenzo. Cosa pensi di questo duello? Sara’ questa la “storia” di tutto il campionato?
Fin dall’inizio di questa stagione ho pensato che il mio rivale per il campionato sarebbe stato Lorenzo, e così è stato. Lorenzo è un pilota forte e sarà una bella lotta per la conquista del titolo. Certo non sarà facile…

Una Honda, la tua e ben quattro Aprilia alle spalle. Sei solo contro Aprilia, segno dell’ottimo supporto Honda…
È solo segno che sono il pilota più costante e veloce della Honda in 250.

Assen: tanto pubblico, una pista rinnovata e particolare ed un bel podio.
Correre ad Assen è sempre stato diverso, speciale per l’atmosfera e la pista. Ma il tracciato è stato modificato e non è più la stessa cosa. Ne ho avuto la conferma in gara che c’è rimasto poco del tracciato che conoscevamo, non ha più lo stesso fascino.

La tua Honda ha in vista degli aggiornamenti?
No, ma so che la Honda sta lavorando.

Nel 2007 c’è la MotoGP nei tuoi progetti. Ti senti pronto emotivamente, e quando deciderai il grande salto?
È da quando ho iniziato a correre che penso alla MotoGP, perché è
La realizzazione di un sogno, quindi nei miei programmi c’è sempre stato il passaggio alla categoria regina. Mi sento pronto, ma il mio passaggio non dipende solo da questo, ci devono essere tutte le condizioni giuste per farlo. Comincerò a pensarci seriamente quando e se arriveranno delle proposte.

Ultimamente ci sono stati molto incidenti, cosa ne pensi?
Il punto è che si parte con tanta adrenalina in corpo, quindi cose come l’incidente di Barcellona possono accadere. Quella dei paramani è una bella idea, credo che potrebbe essere positivo per tutti.

Parliamo un po’ di te: moto a parte, i tuoi hobby, i tuoi interessi, i momenti più importanti della tua carriera…
Mi piace praticare molti sport, in particolare calcio, cross, supermotard e snowboard. I momenti più importanti della mia carriera sono i due campionati vinti in minimoto, la vittoria al mio debutto nel Trofeo Aprilia Challenger 125cc, quando avevo 14 anni, la vittoria del campionato europeo 125cc l’anno successivo e ovviamente la conquista del titolo mondiale 125cc nel 2004.

A proposito di Supermotard… Cosa ti ha insegnato questo sport?
La cosa più importante è che ti sviluppa ulteriormente la sensibilità. Con le moto supermotard si impara a derapare, a controllare la moto.

Cosa pensi del nuovo regolamento 2007 della MotoGP, ovvero ridurre la cilindrate da 990 a 800 CC?
Credo che sia una buona soluzione, anche se in realtà non cambia molto perché si arriverà alle stesse prestazioni delle mille.

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