Melandri in USA 20/7/2006
Melandri, a Laguna
Seca senza paure
l motomondiale si prepara all'ultima fatica prima della pausa
estiva che permetterà a piloti e squadre di tirare il fiato per
tre settimane. L'undicesima prova del motomondiale vedrà la MotoGP
i
ndiscussa
protagonista. Domenica infatti nel GP degli Stati Uniti correrà
solo la classe regina che, nell'occasione, condividerà il paddock
con il campionato Americano AMA Superbike.
Dopo il debutto della scorso anno, che ha visto il ritorno della campionato
mondiale negli Stati Uniti dopo un'assenza di 10 anni, l'attesa è
ancora più grande.
L'affascinante pista di Laguna Seca, famosa per via del "Cavatappi",
zona in cui la pista si contorce in discesa ed obbliga i piloti ad esibire
non solo la tecnica di guida ma anche il coraggio, ha subìto
una profonda trasformazione. Il circuito infatti ha investito circa
9 milioni di dollari per rendere più sicura la pista.
"Siamo veramente contenti perché non ci aspettavamo una
reazione così pronta e precisa alle richieste avanzate dalla
Commissione di Sicurezza" commenta Franco Uncini,
responsabile della Sicurezza del Motomondiale. "Il manto di asfalto
è stato completamente rifatto e con l'occasione sono stati addolciti
due dossi particolarmente accentuati che si trovavano alla curva 1 e
alla 7 e ridisegnato completamente il sistema di drenaggio della pista.
Le vie di fuga sono state ampliate nei punti più critici del
tracciato, senza però alterare il suo disegno. In particolare
è stata sbancato il terrapieno all'esterno della curva 1 (dove
prima si trovava la vecchia sala stampa), lo stesso è stato fatto
alla curva 3 ed è stato aumentato lo spazio di fuga di più
di 10 metri per lato tra l'uscita della curva 5 e l'entrata della 6.
Grazie a questi interventi radicali si è fatto molto per la sicurezza
mantenendo inalterato il tracciato che resta bellissimo. Laguna infatti
ha il fascino di una pista di altri tempi, un tracciato non disegnato
al computer ma più vicino ad una concezione stradale. La pista
è molto impegnativa ma anche estremamente divertente da guidare."
Opinione condivisa anche dal pilota Fortuna Honda che l'anno scorso
aveva incontrato molte difficoltà sulla pista americana:
"Laguna Seca è una pista che mi piace molto, ha un disegno
particolarissimo ed è divertente da guidare – spiega Marco
Melandri - Lo scorso anno ho sbagliato l'approccio a questo tracciato
su cui non avevo mai corso in precedenza. La prima impressione aveva
condizionato l'andamento delle prove. Poi nel warm up avevamo trovato
un buon setting che mi ha permesso di capire la pista e avere un buon
feeling. Ho imparato molto da questa esperienza e non vedo l'ora di
tornare a correre lì. Sto attraversando un bel momento. Sono
sereno e motivato, ho i mezzi per lottare per le prime posizioni ogni
domenica e anche fisicamente sono quasi al 100 per cento. Arrivo da
due gare straordinarie.. V oglio affrontare una gara alla volta con
l'obiettivo di continuare a lottare per la vittoria. La competitività
fa parte del mio dna. Mi piace la battaglia."
"Laguna Seca è un circuito storico, un mito che porto impresso
nella memoria fin da quando ero un bambino e guardavo le gare. –
gli fa eco Toni Elias - La pista mi piace moltissimo, perché
è difficile, estremamente impegnativo e diversa da ogni altro
tracciato europeo. Il dislivello del Cavatappi è impressionate,
te ne accorgi solo quando sei in pista perché in televisione
non ci si rende conto di quanto scende, sembra un'onda gigantesca. Arrivo
in America motivato, spero di fare una bella gara, condizioni fisiche
permettendo. In Germania infatti ho sofferto moltissimo per la frattura
alla spalla sinistra non ancora completamente recuperata."
FOCUS: IL GRAN PREMIO DENTRO AL BOX DEL TEAM FORTUNA HONDA
Il box di un team della Motogp è un concentrato di tecnologia,
un'officina in miniatura dove tutte le attrezzature sono studiate per
garantire la massima qualità, affidabilità ma anche rapidità
perché il tempo è poco: due giorni di prove si riducono
a 4 ore, solo una decisiva per lo schieramento. Poi il giorno della
gara, i preparativi, le modifiche dell'ultimo momento. La pista è
per i piloti, nel box i meccanici corrono alla velocità del vento,
montano, smontano. Concitazione, tensione e tanta coordinazione: un
lavoro di gruppo.
La disposizione dei box è pensata per garantire la massima efficienza
in una spazio ristretto, non importa che si corra a Laguna Seca o al
Mugello, tutto deve essere perfetto e razionale.
La struttura viene preparata dagli stessi ragazzi della squadra durante
l'inverno al reparto corse. Ogni anno una miglioria, tanto che il box
del team Gresini si distingue sempre per eleganza e funzionalità.
Un grande supporto viene fornito dalla BETA UTENSILI, partner tecnico
della squadra per quello che riguarda tutta l'attrezzatura da lavoro:
banchi di lavoro, cassettiere, utensili (chiavi standard e specifiche),
strumenti di precisione, chiavi dinamometriche (usate per il corretto
serraggio dei dadi in base alle specifiche fornite dalla Casa), etc.
Per ottimizzare i tempi di lavoro, sempre al limite (basti pensare che
durante un weekend di gara vengono smontati e rimontati circa 500 dadi),
ciascun meccanico ha un kit di attrezzi per gli interventi sulla moto
che gli competono, da eseguire nel minor tempo possibile. Per questo
gli strumenti, come le chiavi dinamometr iche, vengono preparate per
il singolo intervento, quale ,per esempio, il cambio gomme anteriore
e posteriore o la regolazione delle sospensioni.
Sotto la direzione del capotecnico il lavoro al box durante le prove
si svolge con metodo e rapidità. Mentre il telemetrista scarica
i dati registrati durante l'uscita in pista relativi al funzionamento
del motore, sospensioni, pneumatici, apertura del gas, frenata ed altro
ancora, i meccanici si occupano della moto. Ciascuno è in grado
di compiere qualsiasi intervento, però l'esasperata specializzazione
e la rapidità di intervento richiedono una precisa suddivisione
dei compiti. In caso di cambio di gomma anteriore, più lungo
per lo spostamento dei dischi freni sul nuovo cerchio, i meccanici operano
insieme. L'affidabilità nelle operazioni deve andare di pari
passo con la rapidità per dare la possibilità al pilota
di rientrare in pista nel più breve tempo possibile e sfruttare
al massimo l'ora di prove.
I tempi d'intervento:
30 secondi per il cambio rapido di gomma posteriore
2 minuti e mezzo per il cambio della gomma anteriore
4 minuti per cambiare la molla dell'ammortizzatore
posteriore
3 minuti per il cambio delle molle anteriori della
forcella
25 minuti per smontare e modificare i rapporti del
cambio
3 ore e mezzo per sostituzione del telaio e motore
6 - 7 ore per smontare completamente e rimontare la
moto