GP di Spagna
- 02/05/2001
Melandri carico: a Jerez per vincere
Dopo la...quasi vittoria di Welkom Marco Melandri si presenta a Jerez
decisamente carico. Esauritisi gli ultimi postumi dell'incidente di
Suzuka ora il pilota di Ravenna è in ottima forma, pronto a cercare
il primo successo sulla pista sulla quale l'Aprilia, peraltro, prova
di più durante l'inverno.
"In realtà a me di Jerez piace l'ambiente - confessa Melandri
- la pista, inve
ce,
non mi fa impazzire. A Welkom avevo detto che l'importante era non fare
errori in prova. Chiarisco meglio: io a Jerez so di non essere velocissimo
sul singolo giro. Quindi dobbiamo sfruttare i giorni di prova per lavorare
in vista della gara. Forse addirittura dobbiamo essere pronti a non
conquistare la prima fila. Non sarebbe un grosso problema se riuscissimo
a mettere a posto la moto per la gara perché poi molti piloti
che sembrano fulmini in prova a Jerez non sono in grado di tenere un
ritmo elevato in corsa. Dobbiamo, insomma, restare calmi e concentrati,
consci sia dei nostri limiti che della nostra forza".
Non era mai apparso così sicuro di se stesso, Marco Melandri.
Evidentemente la lunga rincorsa a Katoh in Sud Africa, con relativa
volata, lo ha rinfrancato.
"E' dall'inizio dell'anno che sto bene e mi sento in forma - ammette
il
pilota dell'Aprilia - ma dopo la caduta di Suzuka in prova non avrei
mai immaginato di potermi giocare la vittoria appena due settimane dopo
a Welkom. Ora mi sento tranquillo, e poi nonostante tutti i problemi,
la lussazione alla spalla, nella mia carriera non mi era mai capitato
di presentarmi al primo Gran Premio europeo con un bottino di 30 punti".
E' alla su quarta stagione iridata, Marco, e non è difficile
ripercorrere a ritroso le sue precedenti stagioni.
"Nel 1998, all'esordio - ricorda - con la 125, avevo solo 6 punti;
nel '99, di nuovo con la 125, addirittura zero, a causa di un incidente
in Malesia.
Lo scorso anno ne avevo raggranellati 25, ma in tre gare e non due come
quest'anno: ero finito 13esimo in Sud Africa, quinto in Malesia ed in
Giappone. Il progresso è evidente".