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curiosità - 05/05/2001 Per gli appassionati la vittoria del 1978 di Mike Hailwood al Tourist Trophy con la 9oo SS rimane una delle pagine di motociclismo più belle della stroria. Negli anni '80, invece, fecero parlare le vittorie della Pantah nelle categorie TT e F1, culminate con il trionfo di Marco Lucchinelli a Daytona, nella Battle of Twins del 1986. Oggi che la Ducati ha deciso di sbarcare nella GP1 si può parlare di un ritorno. Era la fine degli anni '60, infatti, quando l'ingegner Taglioni - l'inventore della distrubizione desmodronica, realizzò una 500 da Gran Premio: base di partenza era un carter fuso in terra sul quale applicò due parti termiche dellòa monocilindrica 250. La Ducati 500 GP venne però alla luce nel 1971. Aveva un motore bicilindrico, due valvole, con distribuzione monoalbero e sviluppava circa 72 cv a 12.000 giri. Debuttò a Modena con Bruno Sopaggiari ed Ermanno Giuliano, lo stesso che la portò al secondo posto, alle spalle di Giacomo Agostini, nella seconda gara di Imola. La competitività del mezzo spinse la casa bolognese ad affidarla a Phil Read che sul circuito di Ospedaletti finì secondo e poi quarto nella prova iridata di Monza, dopo esser stato a lungo in seconda posizione. In quell'anno arrivò anche l'unica vittoria, ad opera di Gilberto Parlotti, nella gara intgernazionale di Skopia Locka, in Jugoslavia. Il progetto, poco dopo, veniva abbandonato per mancanza di fondi, dirottaqti sullo sviluppo della 750 GT di produzione, prima moto di grande cilindrata costruita a Borgo Panigale da cui venne derivata la 750 SS vincitrice della 200 miglia di Imola con paul Smart.
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