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Mugello - 09/05/2001
Test Yamaha M-1 GPone al Mugello
Max Biaggi, missione possibile

La cura migliore, per scaricare i nervi, Max Biaggi Al Mugello per un pilota, è sempre quella di saltare in modo ed aprire il gas. Ciò che ha fatto ieri Max Biaggi, dopo essersi gettato alle spalle la delusione di Jerez, guidando al Mugello, fin dalle prime ore del mattino, il prototipo quattro tempi "M-1". In pista con lui, con una seconda moto, c'era anche l'ex iridato John Kocinski. La coppia della Yamaha ha effettuato numerosi giri (non è stato possibile avere riscontri ufficiali), fermandosi frequentemente ai box per effettuare regolazioni.

Il copione tipico dei test di sviluppo. Max è apparso a suo agio e fluido nella guida del quattro tempi che prova per la seconda volta quest'anno (la prima fu a Sepang lo scorso inverno). La moto, dall'esterno, è apparsa molto veloce e rapida in accelerazione, anche se alcuni scoppiettii in rilascio ed in apertura di gas lasciano capire che il motore - un quattro cilindri cinque valvole per cilindro - è ancora nella prima fase dello sviluppo.

Anche se, come dicevamo, non è stato rilasciato alcun comunicato ufficiale sia Max che John hanno effettuato alcuni giri sul passo di 1'54"9. A titolo di esempio nel GP del Mugello Alex Barros partì in pole con il tempo di 1'52"811, mentre Biaggi realizzò un 1'52"934. In gara, invece, il giro veloce fu realizzato dal vincitore, Loris Capirossi, in 1'53"8, mentre il giro più veloce in assoluto appartiene a Tetsuya Harada (Aprilia RSW 500, 1999) in 1'52"454. Una prestazione, quella della M-1, tutto sommato discreta che conferma come lo sviluppo proceda bene.

La moto è apparsa molto piccola e compatta, con una carenatura simile a quella della YZR 2000 con l'aggiunta di una vistosa presa NACA estrattrice nella parte inferiore della carena. Gli sfoghi d'aria laterali, così come le prese anteriori, non sono invece particolarmente grandi, segno che il propulsore non ha problemi di respirazione.

 

 

 

 

 

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