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30/3/2004
In regalo di Rossi, invece, è stata la felicità
con la quale è stato accolto ai box. Il premio è una Yamaha M1 finalmente competitiva. "Piano - frena Rossi - una cosa è un giro, un'altra una gara interta. Inoltre c'è ancora da lavorare sul comportamento della moto quando le gomme sono consumate diventa difficile da controllare". Quantomeno, però, i test di Barcellona serviranno come esperienza. "Fare chilometri serve sempre - minimizza Valentino - in questo caso, però, a causa del freddo, abbiamo usato pneumatici molto morbidi. Il giorno del Gran Premio con quelle gomme faremmo due giri ". L'unico vantaggio reale con il quale, dunque, valentino Rossi si prepara ad affrontare l'ulteriore due gironi di test a Jerez, il 31 marzo ed il 1° aprile è il colpo psicologico inferto alla Honda. Da inseguitore Vale si è trasformato in inseguito. "Sì, piacere non deve avergliene fatto. E poi, in effetti, è stato, questo, il primo scontro diretto. Alla Honda sono convinti che la moto conta più del pilota e gli ho dimostrato che non è così. Non è solo sbagliata, questa filosofia, ma nemmeno giusta nei confronti dei loro piloti attuali" (a.f.) |
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