Ducati a Phillip Island 10/10/2005
Ducati: Phillip Island, arriviamo!
La Ducati arriva in Australia decisamente in forma e con l'ottimo
bottino, conquistato nelle ultime quattro gare, di ben tre pole position,
due vittorie, un secondo e un terzo posto. Loris Capirossi e Carlos Checa
non vedono quindi l'ora di mettere le ruote sulla pista di Phillip Island,
probabilmente la più bella e apprezzata del Mondiale.
Capirossi ha raccolto numerosi successi presso il circuito australiano
ed ora che lo separano solo 11 punti dalla "medaglia d'argento"
del Campionato Mondiale MotoGP, l'italiano è più agguerrito
che mai. Il compagno di squadra Checa, che in Malesia ha conquistato il
suo primo podio in sella alla Desmosedici, è in nona posizione.
"Negli ultimi appuntamenti del Campionato siamo andati forte, il
che dimostra che la nostra partnership con Bridgestone sta crescendo bene,
ma la gara in Qatar ci dice che dobbiamo continuare a lavorare sodo -
ha detto Livio Suppo, responsabile del progetto Ducati MotoGP - Phillip
Island è un circuito fantastico dove siamo sempre andati bene:
Loris è andato a podio sia nel 2003 che nel 2004, quando ha anche
fatto registrare il record della pista. Questi risultati sono la prova
evidente di quanto il tracciato australiano sia adatto alla Desmosedici".
Piloti, squadre e tifosi adorano l'ampio e veloce tracciato di Phillip
Island, sempre teatro di bagarre spettacolari.
"I piloti amano questa pista perché ci sono numerose curve
veloci e guardarli in azione qui è davvero bellissimo - dice Corrado
Cecchinelli, direttore tecnico della Casa bolognese - Il tracciato è
molto veloce, scorrevole e presenta solo una sezione che costringe a una
forte e prolungata frenata, la curva Honda. Occorre un assetto molto stabile,
per favorire la guida attraverso le sezioni veloci. Phillip Island inoltre
obbliga i piloti a lunghi periodi in piega a sinistra, il che sollecita
ovviamente più del solito il relativo lato degli pneumatici. Negli
ultimi mesi Bridgestone ha fatto un lavoro incredibile e quindi non vediamo
l'ora di provare le nuove coperture che hanno studiato appositamente per
il circuito australiano".
Nel paddock MotoGP, Loris Capirossi è l'uomo
del momento. Con due vittorie, un secondo e un decimo posto nelle ultime
quattro gare, dopo la pausa estiva Loris ha guadagnato più punti
di ogni altro pilota e ora punta al secondo posto nel Mondiale. Si aggiungono
al suo già ricco "piatto" le tre pole position consecutive
conquistate in Giappone, Malesia e Qatar. A Loris è sempre piaciuta
Phillip Island, fin dalla primissima visita nel 1990. Da allora vi ha
raccolto parecchi successi, tra cui due podi negli ultimi due GP, ed è
attualmente detentore del record della pista.
"Adoro Phillip Island: è una pista davvero divertente, quando
il meteo è clemente - dice - A me piacciono i curvoni veloci e
laggiù non mancano. I punti che preferisco sono le curve uno e
tre e lo scollinamento della Lukey Heights. L'unica curva che proprio
non mi piace è la Honda.
In generale questo è un tracciato dove il pilota fa effettivamente
la differenza. E' anche adatto alla Desmosedici: siamo sempre stati veloci
e spero che potremo di nuovo lottare con i migliori, come abbiamo fatto
a Brno, Motegi e Sepang. Bridgestone ha fatto un bel passo avanti, vedremo
quali evoluzioni porterà in Australia. Spero che il nostro 'pacchetto'
sia competitivo perché vorrei riuscire ad agguantare il secondo
posto in Campionato!":
Carlos Checa compirà 33 anni il sabato di Phillip
Island, quindi il giorno seguente scenderà in pista per festeggiare
con una brillante prestazione. Terzo a Sepang il mese scorso, dove ha
completato il primo doppio podio per Ducati in MotoGP, Checa sta lavorando
bene con la sua Desmosedici e sa che alla sua moto "piacciono"
i curvoni di Phillip Island.
"Phillip Island è un circuito molto bello immerso in un panorama
mozzafiato: l'unico neo può essere il meteo - dice Carlos, che
vi già guidato la Desmosedici in occasione dei test invernali -
La caratteristica più peculiare del circuito australiano è
rappresentata dalle ampie curve veloci e dalla rapida sezione che conduce
alla Lukey Heights, punto particolarmente delicato perché ricco
di cambi di direzione. Il resto della pista non è particolarmente
difficile, solo le ultime due lunghe curve a sinistra richiedono molto
agli pneumatici posteriori. Questa pista favorisce sempre della belle
lotte, quindi è molto divertente sia per noi sia per il pubblico.
Nelle ultime gare abbiamo fatto di bei passi avanti con Bridgestone: nonostante
in Qatar non fossimo esattamente davanti, è bello sapere di poter
lottare con i primi. Qui come altrove le gomme sono molto importanti per
la performance generale e io lavorerò sodo per poter contare, la
domenica, su un ottimo 'pacchetto' moto-pneumatici".
IL CIRCUITO
Phillip Island è il secondo circuito più veloce tra quelli
che ospitano il Motomondiale (ora che Assen è in via di ristrutturazioni)
e richiede molto alle moto e alle gomme.
Ci sono tre "must" per un buon risultato sulla pista di Phillip
Island: coraggio, determinazione e una moto maneggevole. Questa è
la pista preferita di molti piloti perché, a differenza della maggior
parte dei tracciati moderni costruiti per ospitare anche la Formula1,
ha numerosi curvoni veloci, dove moto e uomini raggiungono i limiti delle
loro prestazioni.L'unico neo del GP d'Australia può essere rappresentato
dal vento forte che, a inizio primavera, spira dalla Bass Strait e può
essere molto fastidioso per i piloti.
Situato a 130 chilometri a sud-est di Melbourne, Phillip Island ha ospitato
le prime gare di moto negli anni '20. All'epoca i piloti correvano su
un polveroso tracciato di 12 miglia e l'isola era accessibile unicamente
via mare! Dopo un periodo di disuso e cattiva manutenzione, il circuito
stato ristrutturato negli anni '80 e ha ospitato il primo GP australiano
nel 1989. Da allora è rinomato nel mondo perché garantisce
gare spettacolari, adrenaliniche e combattute dall'inizio alla fine.
PHILLIP ISLAND
Lap record: Loris Capirossi (Ducati Marlboro Team), 1m 31.102s, 175.768kmh/109.217mph
(2004)
Pole position2004 : Sete Gibernau (Honda), 1m 30.122s
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