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Test a Phillip Island 18/2/2004
Gibernau spaventa Rossi e torna a casa
Adesso Sete fa proprio paura. Non è tanto e solo il tempo sul giro a rivelarlo – i suoi avversari sono a pochi centesimi – ma il passo di gara dello spagnolo che, già al secondo giorno di prove a Phillip Island, si è esibito in una simulazione percorsa ad un ritmo pazzesco. Come al solito i parziali non sono stati rivelati ufficialmente, ma in questi test tutti seguono tutti, e poiché anche Valentino Rossi era in pista a fare lo stesso lavoro il confronto è stato immediato.
A parità di giornata e di condizioni della pista il campione del mondo della Yamaha è stato più lento di 5/6 secondi al termine del GP simulato.

Gibernau, addirittura, ha deciso di terminare le prove con una giornata di anticipo: “Abbiamo lavorato intensamente concentrando nei due giorni il programma di lavoro previsto e provando tutto il materiale nuovo a disposizione. Per questo abbiamo deciso tornare a casa”.

Una mossa a sorpresa che ha spiazzato la concorrenza.

I risultati di questa giornata, dunque, vanno largamente interpretati. Gibernau, infatti, è stato veloce nella pole virtuale e nella simulazione, Rossi ha tenuto botta, ma gli è stato un poco inferiore.

Per Checa e Biaggi discorsi diversi: il primo, infatti, ha confermato che le Bridgestone sono rapide nel giro lanciato, ma proprio a Phillip Island hanno evidenziato scarsa tenuta sulla distanza facendo precipitare sotto i tacchi il morale di Loris Capirossi che infatti, non in giornata, a forza di tre giri e dentro, nell’arco della giornata si è demoralizzato.

Biaggi, al contrario, nonostante una scivolata, ha girato forte e con un buon passo, senza però effettuare una simulazione di gara. Evidentemente il metodo di lavoro di Max e Sete non coincide, ma è anche vero che lo spagnolo qui in prova durante il GP era andato fortissimo centrando la pole (1.30.122), mentre il romano non aveva fatto meglio del settimo tempo (1.30.767).

In gara, poi, aveva vinto Valentino, in volata (97/1000) sullo spagnolo, con Biaggi addirittura 7° ad oltre 12 secondi. Naturale, dunque, che Max ora proceda con maggiore cautela.

Questi test, comunque, hanno evidenziato quel che già si sapeva: il mondiale 2005 sarà ancora una lotta a tre fra Rossi, Gibernau e Biaggi, con qualche sporadica intrusione degli altri piloti Honda e magari della Ducati in giornata sì di gomme, ma non aspettiamoci di vedere grosse rivoluzioni.

“Oggi abbiamo lavorato duramente ma con ottimi risultati. Siamo riusciti a trovare la migliore combinazione di tutto il materiale a disposizione. Questa mattina – ha detto ancora Gibernau - abbiamo lavorato sulla messa a punto in preparazione del long run del pomeriggio. Sono soddisfatto perché siamo partiti concentrati già dalle prime uscite ed ho girato costantemente c! on un passo di 1’ 30” basso. La simulazione di gara è andata molto bene. Dai dati raccolti nell’endurance sappiamo che ci sono ancora diverse cose da migliorare. Sono contento perché abbiamo le idee chiare e stiamo lavorando nella giusta direzione grazie al supporto di HRC e Michelin. Anche il team sta facendo un grandissimo lavoro”.

Sono, queste, le solite parole moderate di Sete, con il tono, però, di chi ha maggiore consapevolezza che i mezzi tecnici, rispetto al passato, sono cresciuti e migliorati.

Una cosa ovvia visto che Sete è, a tutti gli effetti, come dicevamo già dopo i test di Sepang, un pilota ufficiale HRC al pari di Biaggi.

In questa ottica va visto il quinto tempo di Hayden, sempre bravino, ma non stratosferico. Il che ci ricorda una battuta di Erv Kanemoto pronunciata in tempi non sospetti all’esordio di Nicky nel mondiale: “E’ veloce, ma non è Freddie Spencer”.

Di Capirex abbiamo detto, mentre Edwards ha fatto un bel lavoro piazzandosi al ridosso del caposquadra e davanti a Barros che, in una pista fluida e senza staccate violente come è quella di Phillip Island, non ha ptouto sfruttare la sua arma migliore. Un po’ in difficoltà su di una pista così tecnica Marco Melandri, autore di un’altra scivolata, mentre c’è da segnalare qualche guaio in casa Suzuki. John Hopkins, infatti, forse perché insoddisfatto dei tempi o, più probabilmente, della sua moto è rientrato ai box e l’ha presa a calcioni. I giapponesi di Hamamatsu, sicuramente non gradiranno.

Tempi ufficiosi

1. Gibernau (Honda) 1’29.85;
2. Checa (Ducati) 1’29.94;
3 Biaggi (Honda) 1’29.97;
4. Rossi (Yamaha) 1’30.23;
5. Hayden (Honda) 1’30.44;
6. Capirossi (Ducati) 1’30. 51;
7. Edwards (Yamaha) 1’30.57;
8. Barros (Camel Honda) 1’30.68;
9. Melandri (Honda) 1’30.95;
10. Bayliss (Honda) 1’30.96;
11. Roberts (Suzuki) 1’30.98;
12. Xaus (Yamaha) 1’31.49;
13. Hopkins (Suzuki) 1’31.65;
14. Elias (Yamaha) 1’32.87


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