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Test a Phillip Island 17/2/2004
Il Barros “cliente” è già meglio dell’ufficiale
Dopo due test nella caldissima Malesia, in gennaio e appena quattro giorni fa, i team della MotoGP hanno cominciato oggi una sessione di tre giorni a Phillip Island, Australia, trovando temperature decisamente più fresche, intorno ai 23 gradi. I due piloti del Camel Honda team sono stati tra i primi a scendere in pista ed hanno cominciato a lavorare sulla messa a punto per adattare la moto al tecnico ed impegnativo circuito australiano. Alex ha girato più veloce del suo miglior tempo in prova nel GP dell’anno scorso mentre Troy si è trovato più a suo agio rispetto alla Malesia.

“Oggi abbiamo lavorato poco sul set up perché ci siamo concentrati particolarmente sulle prove di gomme – ha spiegato Ramon Forcada responsabile tecnico di Alex Barros - Siamo partiti con la messa a punto di base di Sepang e per poter fare una prima sgrossatura e capire le differenze tra l’una e l’altra gomma abbiamo deciso di non stravolgere le regolazioni della moto. Domani invece lavoreremo di più sulla forcella e sul motore, agendo sull’elettronica. Abbiamo visto dai dati della telemetria che in un paio di curve Alex non è a suo agio come l’anno scorso quindi sappiamo dove c’è bisogno di intervenire”.

“Non sono completamente soddisfatto, anche se ho già girato 1’30.6, un decimo sotto il mio miglior tempo in prova nel GP dell’anno scorso, perché ancora non giro di passo su quel ritmo – ha aggiunto Alex Barros - Mi manca un po’ di grip sull’anteriore e dobbiamo lavorare anche sulla trazione. Oggi abbiamo provato diverse gomme ma ne rimangono ancora molte da provare domani, sia anteriori sia posteriori. Di sicuro domani interverremo maggiormente anche sul set up della moto, lavorando su sospensioni ed elettronica. C’è sicuramente spazio di miglioramento per quanto riguarda la messa a punto”.

Ancora qualche difficoltà per Troy Bayliss che è stato il primo a scendere in pista, quando ancora la temperatura dell’asfalto era piuttosto bassa. L’australiano ha una gran voglia di migliorare, e questo da una grande motivazione a tutta la squadra che sta lavorando sulle geometrie della moto, sulle sospensioni e sull’elettronica per adattarla al suo grintoso stile di guida.

“E’ bello essere tornato in Australia, sulla pista di casa – ha ammesso Troy - Qui ho molti riferimenti, è un tracciato che penso di saper interpretare molto bene, quindi quando oggi ho provato le stesse sensazioni di Sepang ho avuto la certezza che effettivamente c’è qualcosa che dobbiamo ancora centrare nella messa a punto. Soprattutto significa che se riuscirò ad essere a posto qui, sarò a posto su tutte le piste. Dobbiamo lavorare, e oggi abbiamo cominciato a farlo senza risparmiarci. Ho percorso quasi cento giri e abbiamo già pensato alle modifiche da provare domani”.

(a.f.)

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