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IL FATTO 17/08/2008
A Brno Stoner cade al 7° giro: Rossi vince e va a +50 nel Mondiale. 3° Capirossi
Valentino Rossi E' durato sei giri e qualche curva il Gran Premio della Repubblica Ceca di Casey Stoner: partito al comando dalla pole, l'australiano della Ducati è caduto nel corso della settima tornata mentre tentava di allungare su Valentino Rossi, in quel momento alle sue spalle staccato di poco più di un secondo.

Da quel momento in poi è stato tutto facile per Valentino Rossi (nella foto SEMEDIA/Giurini), che ha semplicemente controllato il già ampio margine su tutti gli altri piloti andando a vincere in scioltezza e andando a raddoppiare il vantaggio in classifica su Stoner: da +25 a +50 punti.

Al via Stoner ha sfruttato bene la pole andando al comando e piazzando un primo giro velocissimo, nel tentativo di staccare subito Rossi ed evitare un attacco del pesarese come avvenuto a Laguna Seca. Valentino non si è però fatto sorprendere e, superato Hopkins che lo aveva sopravanzato allo start, si è messo al suo inseguimento.

Stoner precede Rossi Per sei giri il distacco tra i due pretendenti al titolo è rimasto pressoché identico: +1"142, +1"217, +1"297, +1"306, +1"339, +1"046. Poi, la caduta di Casey. Interpellato più volte a proposito, Stoner ha negato ripetutamente che stesse tirando al massimo nel tentativo di distanziare Valentino: "Ho fatto in tutti i giri lo stesso identico tempo - ha spiegato - ciò significa che non stavo forzando. E poi Rossi non mi stava guadagnando terreno".

In ogni caso, a questo punto la rincorsa al titolo per Stoner si fa difficilissima. Secondo quanto ha affermato il ducatista, la caduta è stata causata da un problema alla gomma anteriore, che lo avrebbe "mollato" all'improvviso. "Come ho detto non stavo spingendo al massimo, quando la moto mi ha mollato è stata una vera sorpresa - ha detto - Comunque questo è il mio primo ritiro per caduta in gara da quando corro con la Ducati".

Diversa la versione di Rossi: "Stoner secondo me era già un po' in difficoltà, ancora qualche giro e l'avrei preso - ha detto - E' caduto semplicemente perché non voleva arrivare secondo, vedeva che non riusciva a distanziarmi pur spingendo forte, e così ha voluto cercare altri due o tre decimi. Che, però, non c'erano...".

Capirossi precede Elias e Hopkins Grandissima la gara di Toni Elias, che ha rimontato fino al secondo posto da tredicesimo che era in griglia (la sua moto si era anche spenta prima del giro di formazione, rischiando di mettere subito fine alla sua gara!).

Terzo Loris Capirossi, al primo podio in assoluto con la Suzuki e al primo podio dopo il secondo posto conquistato lo scorso anno a Phillip Island. Ottimo il quarto posto di Shinya Nakano, che ha così portato la RC212V "Pedrosa", consegnatagli dalla HRC soltanto venerdì, ai piedi del podio.

Settimo Marco Melandri, seguito in scia da Alex De Angelis che partiva quinto ma si è ritrovato nelle retrovie nei primi giri, per cui costretto nuovamente a una rimonta. Il sammarinese è stato come sempre incisivo nei sorpassi, ma ogni volta si vedeva risuperare in rettilineo dalle moto più veloci. "Perdiamo in media 15 km/h sugli altri piloti - ha affermato sconsolato il "Cavallino" - e poi basta guardare quello che ha fatto Nakano con la nuova moto, che è più potente: il nostro problema è chiarissimo, è la velocità sul dritto".

Debacle della Michelin. La prima moto gommata dal Bibendum è risultata la Honda di Andrea Dovizioso, riuscito a strappare all'ultimo giro un nono posto: per la casa francese è il peggior risultato in gara dal GP del Giappone dello scorso anno (Hayden nono dietro a otto moto gommate Bridgestone, ma fu una gara strana, caratterizzata dal flag to flag). Lorenzo è giunto decimo, Pedrosa addirittura 15°. Entrambi gli spagnoli hanno avuto parole pesantissime per la casa di Clermont-Ferrand, come potete leggere nella notizia a parte.

Alberto Cani
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