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IL FATTO 19/07/2009
Un Rossi grande batte un grande Lorenzo. Pedrosa terzo. Stoner 4°
Valentino Rossi I piloti in gara non si rosicchiano le unghie perché non possono. Altrimenti, chissà.
Valentino Rossi ha impartito a Lorenzo quella che, non sembri cattiveria, può essere considerata un'altra lezione. Lo spagnolo è stato strepitoso. E spumeggiante. Ma l'italiano, più lineare, più semplice, ma più efficace, un vero affilatissimo coltello, ha tirato ogni rasoiata al momento giusto ed ha stabilito un'altra volta che, quest'anno, i sorpassi sono tutti suoi. E che sorpassi. Che ultimi giri.

Caduta di De Puniet al primo giro; una scivolata lunga, dopo essere stato scaraventato sull'asfalto da un high-side. Scintille (in senso proprio del termine) ma nessun danno al francese di Cecchinello. Al termine del primo giro, la classifica raccontava Rossi, Pedrosa, Stoner, Lorenzo, Dovizioso, De Angelis.
Gomito a gomito Dovizioso e Lorenzo, che a metà del secondo giro si sono confrontati in un paio di sorpassi e risorpassi. Stoner, pochi chilometri dopo, ha infilato Pedrosa, portandosi al secondo posto e mettendosi in caccia, subito, di Rossi.

Alle loro spalle, un paio di minuti più tardi, la Honda (satellite) di De Angelis ha avuto la meglio su quella (HRC) di Dovizioso. Nel frattempo, Stoner ha infilato senza esitazione Valentino, portandosi al comando. La scaramuccia tra i due ha favorito il ricompattarsi: così, erano quattro gli uomini al comando. Ma mancavano ancora 23 giri: una vita.

E' stata poi la volta di Lorenzo: lo spagnolo della Yamaha, al termine del rettilineo, ha attaccato Pedrosa passandolo senza concedergli la possibilità di reagire nell'immediato.

A tredici giri dal termine , la coppia della Yamaha si è liberata di Stoner: l'australiano è stato passato prima da Rossi, poi da Lorenzo. Ma erano ancora tutti e quattro lì: Valentino, Jorge, Casey, Dani. Alle loro spalle, De Angelis: la differenza era sette secondi: comunque, un bell'andare per il ragazzo di San Marino.

Dovizioso, con gomme rovinate, era in difficoltà: non solo non poteva contrastare De Angelis, ma era costretto a cedere anche a Melandri.

A dieci giri dal termine Lorenzo, che era rimasto in scia - le due moto quasi si confondevano - di Rossi, ha attaccato il compagno di squadra con una staccata furibonda. Nello stesso giro, Dovizioso alzava bandiera bianca, e Stoner si produceva in una imbarcata importante. Poi, a poco a poco perdeva terreno.

Nello stesso punto nel quale Lorenzo aveva sorpassato Valentino, Valentino (piede fuori) ha sorpassato Lorenzo. Pedrosa alitava alle loro spalle.

Ultimo giro: attacco all'esterno di Lorenzo (por fuera) ma è andato largo quel tanto che è bastato perché Rossi resistesse. Le occasioni di sorpassare passavano una dietro l'altra, senza che Lorenzo riuscisse ad appropriarsi di una sola. Ma non ha mollato; ha provato a destra, a sinistra, ha affiancato il compagno. Ma non ce l'ha fatta; è stata un'altra prova di forza vinta da Rossi.

Nereo Balanzin


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