il fatto 29/6/2002
- giorno di gare
Rossi batte un sensazionale Barros
Con la pista asciutta il più veloce a scattare è Roberts,
inseguito da Biaggi, Rossi, Capirossi, Ukawa, Barros e Checa. Con Kenny
ancora al comando, Valentino passa in seconda posizione davanti a Max
già al secondo giro, mentre Barros rimonta rapido come un temporale
e, con un pezzo di grande bravura, infila quasi contemporaneamente Biaggi
e Rossi e due curve
dopo, passa anche Roberts andando in testa alla corsa. Sensazionale.
Con il brasiliano in testa che gira sei decimi più velocemente
delle GP1, l'unico che riesce a mantenere la scia di Alex è Rossi,
mentre alle spalle dei due inseguono Ukawa, Biaggi, Checa e Roberts quando,
improvvisamente, Capirossi perde il controllo della sua NSR 500 ed incappa
in una spettacolare caduta che gli costa la frattura scomposta del polso.
Dopo sette giri il vantaggio di Barros e Rossi sugli inseguitori ammonta
a quattro secondi, ed è Ukawa che guida la muta davanti a Checa
che nel frattempo ha passato Biaggi, mentre Roberts si è leggermente
staccato. Sempre meglio che cadere, come capita al suo compagno di squadra,
Gibernau.
Aggressivo, come da un po' di tempo a questa parte nel nono giro Checa
attacca e supera Ukawa. Una mossa che riesce, subito dopo, anche a Biaggi,
così che a dieci giri dalla fine la situazione è la seguente:
Barros in lotta con Rossi, quindi, staccati di sei secondi, Checa e Biaggi
seguiti da Ukawa, quindi a nove secondi Roberts ed a sedici Hopkins.
A cinque giri dalla fine sono poche le novità: Rossi continua a
controllare Barros seguendolo come una ombra, Checa è passato in
terza posizione, mentre Ukawa spinge forte davanti a Biaggi, apparentemente
in difficoltà.
E' il momento, per Valentino, di rompere gli indugi e, di potenza, passa
Barros in rettilineo. In un passaggio gli da sette decimi. Nel successivo
un secondo pieno. Giocava. Nel frattempo la lotta per il terzo posto è
fra Checa e Ukawa, mentre Max sembra doversi accontentare del quinto Ma
c'è l'ultimo colpo di scena: Checa taglia una variante, Ukawa finisce
nell'erba e poi in terra. Riprende la pista ma è passato da Biaggi,
che chiude in quarta posizione.
Melandri senza avversari
Poche gocce di pioggia non fanno desistere il direttore di gara dall'esporre
il cartello "wet race", gara bagnata, ma in pista partono tutti
con le slick. Il più rapido a scattare è Toni Elias, ma
subito Melandri prende il comando davanti allo spagnolo, seguito da De
Puniet, Fonsi Nieto, Locatelli, Rolfo, scattato molto bene dalle retrovie,
e Battaini.
Con Macio in testa a tirare le fila della gara, ci prova De Puniet a stare
al suo fianco, ma la soddisfazione del francese finisce con una scivolata
che lascia l'italiano solo al comando, dopo otto giri, con quasi tre secondi
di vantaggio sugli inseguitori, capitanati da Elias, Nieto, Rolfo, Aoki,
Porto, Locatelli e Battaini.
Melandri, intanto non trova avversari e mentre Elias cerca di contenere
il distacco il migliore degli inseguitori si dimostra Rolfo che prende
il comando delle operazioni alle sue spalle tenendo a bada Porto, Aoki,
Fonsi Nieto, Locatelli e Battaini.
A quattro giri dalla fine il vantaggio di Melandri su Elias è di
quasi otto secondi: un margine più che sufficiente per tirare i
remi in barca. Dal canto suo lo spagnolo controlla Rolfo, in terza posizione,
con circa tre secondi, mentre Porto, Nieto ed Aoki sono ancora in lotta
con loro, davanti ad uno staccato Locatelli.
La gara si conclude con le posizioni invariate.
Pedrosa sorprende Poggiali
Con l'asfalto completamente asciutto i migliori a scattare al via sono
stati Pedrosa, Cecchinello, Poggiali e De Angelis, già protagonisti
delle prove.
Dopo pochi giri è però apparso chiaro che lo spagnolo era
in grado di lasciare la compagnia, tanto che a dieci giri dalla fine,
con sette alle spalle, Daniel poteva vantare un vantaggio di circa tre
secondi e mezzo su Cecchinello, in lotta con Poggiali, mentre in quarta
posizione si era inserito Jenkner, seguito a sua volta da Olive e Vincent,
con Kallio e De Angelis.
Di questo gruppetto il più veloce era Olive, che scalava posizioni
sino ad installarsi al secondo posto, davanti a Cecchinello, Vincent ,
Poggiali e Jenkner, mentre De Angelis perdeva terreno.
Lucio, però, non si dava per vinto, superando nuovamente Olive
e frapponendolo fra sé ed il pericoloso pilota della Gilera. L'arrocco
però durava poco: Manuel, compreso il rischio, superava lo spagnolo
e, con Pedrosa tranquillamento al comando, si attaccava in scia a Cecchinello,
tirandosi dietro Olive in una volata incredibile nella quale aveva la
meglio l'esperto pilota della Gilera, davanti allo spagnolo, mentre Cecchinello
perdeva anche il confronto con Vincent finendo, dopo tutta una gara corsa
in seconda posizione, al quinto posto. |