sabato 9/4/2005
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Rossi sorprende Gibernau a Jerez

La si può rigirare come si vuole, ma il mondiale 2005 parte esattamente da dove si era interrotto quello precedente: Rossi in testa e Gibernau all’inseguimento.
“Ho fatto un giro di qualifica incredibile – ha spiegato, raggiante, Valentino – e qui c’è una atmosfera magica. Peccato per le nuove regole sul consumo: non hanno diminuito la potenza dei motori, li hanno solo resi più difficili da guidare e, alla fine, meno sicuri”.
Se la pole di Valentino a Jerez è giunta quasi inattesa, poiché era più accreditato a farla il suo rivale spagnolo o, in alternativa, Nicky Hayden, velocissimo nell’ultimo test, una ulteriore sorpresa l’ha fatta Melandri che è emerso nella lotta fra giovani. Ad onor del vero dalle prove invernali del Qatar in poi, comunque, Macio ha sempre girato con il passo dei migliori.
“Dire che sono soddisfatto è poco – ha spiegato, felicissimo, il pilota del team Gresini, alla terza prima fila in carriera in MotoGP – non mi sarei mai aspettato di partire così avanti alla prima gara con la Honda”.
Per ritrovare Marco così avanti bisogna risalire al 2003, quando con la Yamaha scattò dalla prima fila a Le Mans ed a Donington.
Se Melandri è stato la sorpresa di queste prime prove della stagione, il sesto tempo di Capirossi, alle spalle di Nakano, dopo una caduta nelle libere della mattina nel corso della quale ha subito una infrazione dell’astragalo della caviglia sinistra, ha semplicemente aggiunta un’altra tessera alla sua leggenda di pilota coraggioso.
Capirex, infatti, ha girato solo grazie ad una potente iniezione antidolorifica. Il problema, ora, è che non si sa se il medesimo trattamento potrà tenere per l’intero arco della gara.
Se ricorrendo all’immaginazione si può provare a comprendere la prestazione di Loris, nemmeno una fantasia fervida ci avrebbe potuto far immaginare un Max Biaggi in sesta fila – ha il 16° tempo – nella gara di apertura del motomondiale.
“Non riusciamo a comprendere cosa sia accaduto nemmeno noi – ha ammesso Biaggi – non abbiamo modificato l’assetto ma pur mettendocela tutti abbiamo fatto il medesimo tempo sia con le gomme da gara che con quelle da tempo”.

Pedrosa-Porto: l’altro duello

Non è stata solo la MotoGP a ritrovare il suo dittatore, a Jerez. Nella 250, infatti, anche Pedrosa è ripartito dalla pole e, com’era nelle previsioni, per riuscirci ha dovuto far meglio del rivale Sebastian Porto, il migliore dei piloti Aprilia.
In prima fila con i due Stoner e De Puniet, mentre dalla seconda, con il quinto tempo, scatterà De Angelis, che avrà al suo fianco Aoyama, il debutante Barberà e Roberto Locatelli. Più indietro Jorge Lorenzo, che non ha migliorato il suo tempo nell’ultima sessione di prove ed Andrea Dovizioso, che dividerà la terza file dello schieramento con Takahashi e l’ex compagno di squadra Simone Corsi.

Simoncelli in pole grazie al vento

Potrebbe essere una storia italiana la lotta per il titolo mondiale della 125, quest’anno. Anche se un forte vento, infatti, ha impedito a quasi tutti di migliorarsi, assegnando dunque la pole in base ai tempi di venerdì, con Simoncelli e Pasini davanti a Luthi, nel turno decisivo, nonostante le averse condizioni atmosferiche è emerso Fabrizio Lai, che guida la Honda ereditata da Andrea Dovizioso.

Ventiseienne, lombardo, Lai ha un unico cruccio, pesa 5 Kg in più di Luthi, suo compagno di marca, ma fisicamente non è molto diverso dallo spilungone Simoncelli o dal robusto Pasini.

Il pilota della Honda ha ottenuto il miglior tempo “ventoso” saltando in prima fila nonostante la pista più sporca del giorno precedente.

“Oggi non si stava in piedi – ha commentato Pasini – era inutile rischiare per andare in terra. In molti punti della pista c’era molta terra”.

“Sono contento della pole – ha spiegato invece Simoncelli – ma oggi era difficile guidare. Sono caduto e non so perché. Non stavo tirando e mi sono trovato a gambe all’aria. Poi ho visto in TV gli altri piloti che proprio nel punto dove passavo io alzavano molta terra…”


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