domenica 12/6/2005
gare
venerdì 10 giugno
MotoGP
250
125
sabato 11 giugno
GPnews3
MotoGP
250
125
domenica 12 giugno
GPnews1
GPnews2
GPnews3
WP
GRID
GARA
TS
.
Le curiosità >>>
La statistica >>>
1° V. Rossi
1° D. Pedrosa
1° M. Pasini
2° S. Gibernau
2° C. Stoner
2° M. Simoncelli
3° M. Melandri
3° A. Dovizioso
3° M. Kallio

Rossi piega Gibernau, Melandri sul podio
Gibernau scatta bene dalla pole, assieme a Biaggi, ma Melandri si fa subito sotto assieme a Rossi così che sulla linea del traguardo per primi passano Sete, Vale, Marco, Hayden, Barros, Biaggi, Capirossi, Tamada e Nakano.
Ha fretta, però, Melandri ed al secondo passaggio è lui che guida il gruppetto davanti al caposquadra. Ancora due giri e Rossi si stanca di succhiare la scia superando Melandri in staccata. Valentino completa il giro al comando, ma dopo appena un giro è Gibernau a prendere la testa in fondo al rettilineo. Nel frattempo in terza posizione si è insidiato Barros, davanti a Melandri, Hayden, Tamada e Biaggi.
Il ritmo, però, è troppo alto per Makoto, che scivola.
All’ottavo giro la situazione è ancora abbastanza fluida: Gibe tirando come un ossesso ha preso mezzo secondo a Rossi, Hayden è terzo ad un secondo e mezzo, mentre subito dopo inseguono Melandri, Barros e Biaggi. Quindi, più staccati, ci sono Edwards, Nakano, Checa, Capirossi e Bayliss. Sono, le Ducati, secondo le previsioni, in grande difficoltà cone le gomme così, mentre addirittura Hofmann rientra ai box per cambiare quella posteriore, i due piloti delle Rosse cedono all’ex ducatista australiano.
Intanto la situazione in testa alla gara non è mutata: Gibernau è sempre davanti a Rossi, mentre Melandri è risalito in terza posizione davanti a Hayden e Barros, con Biaggi, staccato, in sesta posizione.
E’, comunque, la coppia di testa a dare spettacolo: Sete e Vale si alternano nel fare giri veloci, ma il risultato è che la distanza che li separa non cambia, alternandosi fra i due decimi ed il mezzo secondo. Per staccare l’italiano lo spagnolo avrebbe bisogno di un guizzo, che però non riesce a fare.
La situazione è quasi identica in terza posizione dove Melandri si alterna con Hayden.
La gara si anima improvvisamente a tre giri dalla fine allorché, seguendo un copione collaudato, Vale sorpassa Sete, intenzionato a tentare la fuga. Il giro seguente il cronometro per lui segna 1.43.195, quello di Gibe 1.43.534.
Ad un giro dalla fine Rossi passa in 1.43.317, Sete in 1.43.413. Sono 0”367 a dividere i due. Ed è l’ultimo giro. E’ fatta, Gibernau cede e sotto la bandiera paga un ritardo di oltre un secondo. A chiudere il podio è Melandri, davanti a Barros e Hayden mentre Biaggi chiude in sesta posizione con un distacco di dodici secondi. Staccato di 18” è Edwards, quindi sfilano Bayliss, Nakano, Xaus, Checa e Capirossi. Per le Ducati, una disfatta.

Pedrosa profeta in patria
Pedrosa sbaglia completamente la partenza ed al primo giro è solo decimo, dietro a De Puniet, Barbera, Porto, De Angelis, Aoyama, Lorenzo, Corsi e Dovizioso che coraggiosamente, dopo la botta di sabato, ha deciso egualmente di prendere il via. Al secondo giro Porto finisce in tera ed è fuori gara, mentre Pedrosa ha già recuperato quattro posizioni. Per l’Aprilia-Repsol, però è una giornata sfortunata: cade anche De Puniet, che riesce a rientrare, ma quando rientra è ultimo.
Della confusione ne approfitta De Angelis, che passa al comando con Barbera, Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso, Corsi e Stoner in scia.
Al 10° giro De Angelis cede il comando a Barbera e apparentemente si prepara ad una gara di gruppo. Purtroppo subisce il tamponamento da parte di Lorenzo ed entrambi finiscono fuori. Così in testa alla gara passa pedrosa, seguito da Barbera, Corsi, Stoner, Dovizioso e Aoyama. Al 15° giro pedrosa è sempre al comando, con però Stoner e Dovizioso alle spalle, mentre Corsi e Barbera danno inizio ad un duello senza esclusione di colpi. Simone passa all’interno lo spagnolo e lo tocca. Questi replica, mandandolo poi a quel paese, e la reazione di Corsi è immediata: sul rettilineo lo passa, poi chiude, urtandolo sulla ruota anteriore. Lo spagnolo rischia la caduta, rimane in piedi, ma da quel momento in poi inizia a perdere terreno.
Nel frattempo De Puniet non ha mai mollato ed è risalito dalle retrovie, dopo la scivolata, sino al sesto posto, alle spalle di Aoyama, che insegue a sua volta Corsi e lo passa ad un giro dalla fine. A vincere, alla fine, è Pedrosa, davanti a Stoner ed all’ottimo Dovizioso.

Pasini suona il violino
Luthi, al via, riesce a sorprendere Mattia Pasini e Mika Kallio, mentre Talmacsi, Simon e Faubel seguono nell’ordine, con Poggiali e Simoncelli addirittura 15° e 16°.
Il pilota di Totti, comunque, passa a condurre già al secondo passaggio davanti allo svizzero ed alle tre KTM di Kallio, Simon e Talmacsi. Intanto finisce in terra Stefan Bradl, figlio 15enne di Helmut, discreto pilota tedesco che correva nella 250 ai tempi di Cadalora.
Al sesto giro si è formato il primo trenino, con Pasini locomotiva, davanti a Kallio, Luthi, Faubel, Simon e Talmacsi, mentre Simoncelli recupera alle loro spalle.
Tre giri dopo c’è già stata la prima selezione. Mentre, infatti, Pasini e Kallio continuano a girare sui medesimi tempi, separati da un secondo, si è composto un gruppetto formato da Luthi, Faubel, Talmacsi, Simon e Simoncelli. A dodici giri dalla fine, però, Faubel rompe ed esce di scena. Nel frattempo Simoncelli si installa in terza posizione.
Con Pasini tranquillo al comando che martella sull’1.52 basso, Kallio cede ed ora deve guardarsi dietro alle spalle.
Il sorpasso arriva a sei giri dalla fine, quando Pasini transita sulla linea del traguardo con oltre sei secondi di vantaggio su Simoncelli e Kallio. Seguono Talmacsi, quindi Koyama, Simon, Luthi e Poggiali. A questo punta la gara non ha più storia: Pasini taglia il traguardo con nove secondi di vantaggio su Simoncelli e, in piedi sulle pedane, suona un immaginario violino, mentre Kallio chiude in terza posizione davanti a Talmacsi, Koyama, Poggiali e Luthi.


Sito web realizzato da After S.r.l.