sabato 25/6/2005
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1° V. Rossi
1° S. Porto
1° G. Talmacsi
2° M. Melandri
2° D. Pedrosa
2° H. Faubel
3° C. Edwards
3° J. Lorenzo
3° M. Pasini
Rossi batte Melandri: avversario nuovo, solita vittoria
Con la pista asciutta, dopo la pioggia caduta nel warm-up, a sorprendere Rossi, questa volta, ci prova Melandri, che tenta subito la fuga davanti a Hayden, Gibernau, Nakano, Rossi, Capirossi, Edwards, Hofmann,Barros, Hopkins e Biaggi.
Potrebbe essere un fuoco di paglia, in realtà Macio spinge forte e mantiene il comando nonostante la pressione di Hayden e Gibernau ai quali si è aggiunto Rossi, seguito a sua volta da Edwards, Nakano, Capirossi, Barros e Hofmann, mentre Biaggi è già in decima posizione staccato di cinque secondi.
Dopo sei giri Melandri non ha ancora ceduto la testa della corsa, ma con una azione decisa Gibernau, di cui ha approfittato anche Rossi, gli si è messo in scia Gibernau. Hayden, dunque, è quarto, a sua volta davanti a Edwards, che lo supera subito dopo. In sesta posizione, ma staccato di quasi cinque secondi, C’è Capirossi, davanti a Barros, Nakano, Hofmann e Biaggi.
Sembrerebbe una gara d’attesa, ma fra i primi tre c’è Vale, che ha sempre fretta, così nel corso dell’11° giro Rossi infila Sete e comincia a farsi vedere da Melandri.
Con Valentino sulla coda Marco cambia ritmo, ed in un passaggio Gibernau si trova a quasi un secondo, un altro strappetto e Rossi è al comando. Ora tocca a Melandri inseguire.
Al decimo passaggio il Fenomeno prova a dare il colpo e gira mezzo secondo più velocemente di Macio, che però non cede. Nel frattempo alle loro spalle Edwards si è sbarazzato di Gibernau ed è terzo. Quinto è Hayden, quindi, staccati, inseguono Barros, Biaggi, Nakano e Capirossi, evidentemente con le gomme già alla frutta.
A sei giri dal termine Rossi da un altro strappo girando in 2.01.372: questa volta Melandri non replica ed il suo 2.02.147 gli fa prendere quasi un secondo. Ha avuto fretta di concludere, questa volta, SuperVale.
La gara, comunque, non è ancora finita perché, incredibilmente, Melandri si dimostra più tenace del previsto ed al 15° giro replica con un 2.01.310. Ottimo tempo, ma forse è troppo tardi, o forse no.
A due giri dalla fine la lotta non è ancora finita: il vantaggio di Rossi è sceso a 0.688, ma la distanza non consente ancora a Marco di attaccare. E Valentino conta proprio su quello.
La storia della gara comunque la scrive l’ultimo giro: Vale lo fa in 2.00.991, Melandri in 2.02.029. Sul podio, a fargli compagnia, sale Edwards, quindi seguono Hayden, Gibernau, Biaggi e Barros, mentre le Ducati-Bridgestone di Checa e Capirossi chiudono alle spalle anche della Kawasaki di Nakano, che ha la medesima gommatura.

Porto doma Pedrosa e Lorenzo
Carico come una molla, dalla pole, è Lorenzo a scattare al comando , davanti a Porto, Stoner e De Angelis, con Pedrosa subito all’inseuimento con Dovizioso, Aoyama, De Puniet e Barbera in scia. Al quarto giro la testa della corsa è ancora saldamente nelle mani di Lorenzo, che è però insidiato da vicino da Porto, mentre De Angelis è scivolato nelle immediate retrovie del gruppetto degli inseguitori capitanati da Stoner, Pedrosa e Dovizioso, a loro volta davanti a Barbera, Aoyama, De Puniet e Corsi.
Non ci sono mutamenti nelle posizioni all’ottavo passaggio quando però, con ancora dieci giri da disputare, la gara ha iniziato ad assumere una fisionamia più precisa: Lorenzo e Porto sono sempre vicinissimi e continuano a girare su tempi record, Pedrosa è all’inseguimento, staccato di un secondo, quindi a poco più di due secondi cercano di non perdere il treno De Angelis, Stoner, Dovizioso ed Aoyama, che sono davanti a Barbera, che a sua volta ha un piccolo vantaggio su De Puniet, mentre Corsi è ormai lontano in decima posizione.
Tre giri dopo, seguendo la sua tattica abituale, Pedrosa ha annullato lo svantaggio dalla coppia di testa, ed inizia a metterla sotto pressione. A sei giri dalla fine, salvo imprevisto, la lotta per il podio è ristretta ai tre protagonisti, visto che Dovizioso, che insegue in quarta posizione, e a cinque secondi. A due giri dalla fine Pedrosa passa Porto, quindi si incolla nella scia di Lorenzo. A questo punto si sveglia anche Porto ed in una duplice manovra sia Dani che Sebastian metteno le ruote davanti a Lorenzo.
E l’ultimo giro, ed inizia con l’argentino al comando. Pedrosa ci prova ad ogni curva, ma il pilota dell’Aprilia riesce a tenere traiettorie tese e strettissime e sul traguardo è lui a vincere la volata. Nelle retrovie la medaglia di legno va ad Aoyama, quarto davanti a De Angelis, Stoner e Dovizioso.

Sportellate e colpi di scena, la 125 ha più spettacolo.

La classe 125 ha regalato anche in occasione del 75° Gp d’Olanda, emozioni sino alla bandiera a scacchi. I protagonisti della categoria non si sono risparmiati e non sono mancati i contatti tra le carene. La gara scattava con Marco Simoncelli del NoCable team che non riusciva ad interpretare al meglio la partenza ed era costretto a infilare la testa sotto al cupolino per recuperare terreno. Davanti a tutti, Mika Kallio, con la KTM, che iniziava un trenino formato da Talmacsi, Luthi, Faubel e Bautista e Masbou. Autore di una brutta partenza anche Mattia Pasini, che al primo passaggio transitava sul traguardo intorno alla dodicesima posizione.

La lotta per il podio si risolveva nelle ultime centinaia di metri prima della bandiera a scacchi. Simoncelli veniva atterrato dallo svizzero Luthi che andava a colpire la ruota posteriore del pilota romagnolo, mentre sul podio, insieme al vincitore, Gabor Talmacsi andavano Hector Faubel (Master Aspar) e Mattia Pasini.

“Non sono per niente contento – ha detto Faubel – potevo vincere qui, il secondo posto non mi basta.”

Non è dello stesso umore Mattia Pasini che, grazie al terzo posto di oggi è in testa alla classifica del Campionato del Mondo Piloti con 100 punti (a parimerito con Talmacsi).

“Sono stato abbastanza fortunato – ha detto Pasini – la gara è andata tuttosommato bene, mi spiace per quello che è successo a Marco (Simocelli). Al via sono partito malissimo, la peggiore partenza della mia vita. Meno male che avevamo scelto di partire con una gomma dura, questa mi è servita per andare a prendere i primi quando ho iniziato a rimontare. Durante la gara ci sono stati dei contatti, io stesso mi sono toccato con Bautista e Simoncelli, ma ci siamo tutti divertiti. Quello che conta di più è il fatto di essere in testa al campionato, spero di continuare questa scia positiva.”

Talmacsi, dal canto suo, se la ride. Kallio ha buttato la gara nell’erba di Assen e lui festeggia la TV Ungherese che ha comprato i diritti del mondiale con una vittoria in diretta nelle case del suo paese.

Simoncelli ha finito la sua gara a causa di un contatto con Thomas Luthi, proprio alle battute finali.

“Sono un po’ arrabbiato – ha detto Simoncelli – ma non con Luthi, che si è anche venuto a scusare nel mio box, ce l’ho con la sfortuna. Non avevo sbagliato niente in questa gara , ma questi incidenti sono cose che capitano nelle gare. Ora bisogna andare avanti in questo modo anche per le prossime gare, così prima o poi il nostro turno per vincere arriverà. La moto andava molto bene, perdevo qualcosa in accelerazione, ma in allungo avevo un’ottima velocità. Non penso al Campionato, ora poi, è ancora più difficile, ma oggi anche Kallio ha uno zero in classifica.”


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