Capirossi porta Bridgestone e Ducati in paradiso
Adesso, con le gomme, non se la prende più nessuno, in Ducati.
A casa loro, infatti, sulla pista di Motegi, le Bridgestone hanno fatto
la differenza, ma non è solo merito delle coperture se Capirossi
si è reso protagonista di una pole stellare che ha lasciato il
secondo, John Hopkins, con i medesimi pneumatici, a mezzo secondo.
Il giro di Capirex, infatti, è stato perfetto.
“Un giro da maestro – ha detto Loris – non ho commesso
nessun errore, semmai qualche sbavatura”.
Più che la prestazione assoluta, però, di Capirossi ha
impressionato il passo di gara. Ben nove giri fra l’1.47 basso
e l’.146. Assolutamente inavvicinabile dalla concorrenza. Come
a dire: se la situazione non cambia, quella di Loris sarà una
gara solitaria, anche perché il migliore dei piloti Michelin
è stato Marco Melandri, in prima fila con il terzo tempo. Alle
spalle di Macio il ritrovato Tamada, uno specialista di questo circuito
sul quale ha vinto nel 2004 (ma gommato Bridgestone), quindi Max Biaggi,
davanti al suo compagno di squadra, Nicky Hayden.
E Rossi? Beh, il Fenomeno, in questa occasione, ha firmato una prestazione
indecifrabile. Al mattino, infatti, nelle libere, aveva girato bene,
poi nel pomeriggio ha imboccato una direzione tecnica sbagliata cercando
stabilità al posteriore. Il risultato è stata la peggiore
qualifica della stagione: quarta fila con l’11° tempo.
Solo in Qatar, quando fu retrocesso in ultima fila per i noti fatti,
partì più indietro, ed a Donington, quando si rese protagonista
della famosa rimonta.
Le motivazioni, però, in entrambi i casi, erano molto diverse
da quelle attuali. A dirlo è lo stesso Rossi: “A Losail
vedevo solo quella moto azzurra lì davanti, così caddi.
Questa volta gli obiettivi sono diversi, alla fine il podio diventa
l’unico possibile perché Capirossi mi ha preso alla lettera
quando a Brno ho detto che mi piacerebbe fare qualche bella battaglia
con lui”.
Loris, ovviamente, se lo aspetta: “vedrete che Valentino troverà
comunque il sistema di rompere le scatole”.
E gli altri?
Difficilire azzeccare delle previsioni: Sete Gibernau ha il settimo
tempo, davanti alla Suzuki di Kenny Roberts ed alla Ducati di Checa.
In crisi, invece, le Kawasaki, per problemi di stabilità in frenata,
per non parlare del motore rotto da Hofmann.
E la conta si ferma qui. Sperando che qualcuno dalle retrovie non speri
di vincere la gara alla prima staccata. I precedenti, con lo stesso
Capirossi e con Hopkins, ci sono. Speriamo che manchino gli imitatori.
Aoyama cerca casa…in pole
Per merito di De Angelis la Honda, a Motegi, non ha fatto Poker in
partenza. Il pilota di San Marino, infatti, ha portato la sua Aprilia
in prima fila, con il quarto tempo, alle spalle dei fratelli Aoyama
(primo e terzo) e di Jorge Lorenzo.
Del resto assente, o quasi, il gatto Pedrosa, che acciaccato per la
caduta di venerdì non è andato oltre il settimo tempo,
i topi ballano. Specie se sono alla ricerca di una riconferma per il
prossimo anno.
Con una sola Aprilia nelle prime sette posizioni, è evidente
che la moto italiana non sia troppo a suo agio sul circuito di Motegi
ed a confermarlo sono le prestazioni di De Puniet, Stoner e Porto, 8°,
9° e 10° tempo. Certo se i ragazzi si concentrassero più
sulla cilindrata nella quale corrono invece di pensare troppo alla MotoGP,
probabilmente andrebbero meglio.
Talmacsi, è sempre KTM
La sorpresa dell’ultima sessione di prove ufficiali della 125,
a Motegi, è stato Gabor Talmacsi. L’ungherese, infatti,
è stato più veloce del suo compagno di squadra della KTM,
Mika Kallio, solo quinto e preceduto anche da Koyama (Honda) e dalle
due Aprilia di Pasini e Simoncelli.
Mattia (Totti Top Sport NGS) e Marco (NoCable Team) saranno dunque fra
i favoriti del Gp del Giappone.
Pasini ha migliorato il tempo fatto registrare nella prima sessione
di prove ufficiali di venerdì di oltre otto decimi fermando il
cronometro a 1’58”970.
“Stamattina – ha detto Mattia – abbiamo avuto qualche
difficoltà ad arrivare ad un buon ritmo. Diversamente nel secondo
turno di prove ufficiali abbiamo lavorato bene e per la gara di domani
mi sento fiducioso, sarà da giocarsela. Il mondiale è
ancora apertissimo e io voglio venire via dal Giappone con un risultato,
e poi non sarò soltanto io a sbagliare, la fortuna potrebbe rimettersi
dalla mia parte.”
Marco Simoncelli ha perso la seconda posizione ma non la prima fila.
Il pilota del NoCable ha comunque migliorato il suo tempo di oltre sei
decimi rispetto alle prove di ieri portandosi a 1’59”038.
“L’importante è non aver lasciato la prima fila
– ha detto Marco – comunque non sono deluso, la moto va
forte e abbiamo solo qualche cosa da risolvere all’anteriore.
In alcune curve sembra io non abbia la stabilità giusta, ma domani
nel warm up dovremmo essere già a posto. Spero di partire bene,
il mio peso non aiuta e qui è fondamentale presentarsi alla prima
curva il più avanti possibile. Sicuramente avremo una gara di
gruppo nella quale non sarà possibile perdere la concentrazione.”
Dopo la bella prova della prima giornata, Manuel Poggiali ha portato
la Gilera in seconda, con l’ottavo tempo, alle spalle del leader
provvisorio del mondiale, Luthi.