sabato 22/10/2005
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venerdì 21 ottobre
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Ad Istanbul Gibernau beffa Melandri
Chi si aspettava la pole da Melandri, ad Istanbul è rimasto deluso. Il giro veloce, infatti, se l’è portato a casa il suo compagno di squadra, Sete Gibernau, che quest’anno non avrà fatto una bella stagione, ma rimane sempre un signor pilota, soprattutto sul giro veloce, come testimoniano del resto i quasi due secondi che ha affibbiato quest’anno a Valentino Rossi nel BMW Award e che gli consentirà, se non altri, di cambiare macchina a fine anno.
Sono solo 129, comunque, i millesimi che separano i due compagni di squadra. Un distacco nato da un eccesso di generosità di Marco che, in quinta al limitatore, ha deciso di provare a fare in sesta marcia il velocissimo curvone che precede la strettissima variante prima del traguardo.
“Ero troppo veloce, non ho tenuto la linea e sono uscito lento”, ha spiegato Marco che, in ogni caso, non ha sfruttato al massimo il giro buono essendosi ritrovato assieme a Barros ed Hayden.
Fra i due il migliore è stato l’americano che ha vinto un posto in prima fila ma staccato di oltre sei decimi.
Rossi, invece, in Turchia non si è trovato a suo agio ed ha realizzato solo il quarto tempo con un distacco pesante: oltre otto decimi. Non pensate però nemmeno per un momento di tenere fuori Valentino dal podio.
“Il più motivato è Melandri – ha detto Vale – io lo sono di meno, perché qui la moto non va bene, ma ci proverò egualmente. Nelle libere, infatti, ero così indietro che sarei tornato a casa, ma poi, dopo una modifica radicale le cose sono migliorate sia come stabilità in frenata che per quanto riguarda la tenuta dell’avantreno”.
Il campione del mondo, dunque, ci sarà e con lui probabilmente l’intera seconda fila, composta da tutte moto Yamaha, quelle di Colin Edwards e Toni Elias.
Alle loro spalle, con già più di un secondo e tre di distacco, seguono Tamada, forse alla migliore qualifica dell’anno, Barros, per il quale le cose non vanno bene e rischia di l’appiedamento e Checa, mentre Max Biaggi è l’ombra di se stesso, in quarta fila, con il 12° tempo addirittura dietro a Vermeulen che probabilmente rimarrà in MotoGP l’anno prossimo alla guida di una Suzuki.

De Angelis gioca al rischiattutto
Alex De Angelis non ha ancora vinto una gara, né in 125, dove è stato vicecampione del mondo, né in 250 e la cosa comincia ad andargli stretta. Per questo motivo nel Gp di Turchia, scattando dalla pole, non si preoccuperà d’altro che di cercare di vincere.
“Sono stato sfortunato, quest’ano – spiega – a Motegi mi ha buttato fuori Lorenzo, a Phillip Island sono caduto per colpa di Stoner, e poiché della classifica finale non mi importa nulla farò una gara d’attacco”.
Non sarà il solo, comunque, a farla, se si eccettua infatti Danile Pedrosa, che completa la prima fila ma crediamo non si getterà in avventure, dopo la conquista del titolo in Australia, Alex si troverà a scattare con Stoner ed Aoyama, mentre dalla seconda fila si muoverà Porto, rimasto vittima di una scivolata e tre pilotiti del calibro di Barbera, Lorenzo (entrambi probabilmente in sella alle Aprilia nel 2006) e Dovizioso.
Qualche possibilità, se non di salire sul podio quantomeno di fare una buona gara, ce l’hanno anche Locatelli, che sta facendo un finale di stagione increscendo e De Puniet, che invece continua a non farsi vedere nonostante l’annunciato passaggio in MotoGP alla Kawasaki.

Luthi, un uomo in fuga
In Australia Luthi ha mostrato di saper fare una cosa che i piloti della 125 ritenevano impossibile: vincere una gara in solitaria. Gli è piaciuto così tanto, allo svizzero, correre da solo che ad Istanbul ha affermato di volerci riprovare, anche se il circuito non è di quelli che rendono la cosa facilissima. Comunque sia il pilota della Honda ha le carte per farcela. Al secondo, Faubel, ha rifilato quasi mezzo secondo, così come al suo rivale nella corsa al titolo, Mika Kallio, terzo tempo ed a Mattia Pasini.
L’esito della gara, dunque, dipenderà in gran parte dalla partenza: qualora Luthi ce la facesse veramente ad involarsi come ha fatto a Phillip island, porrebbe un’ipoteca pesantissima sulla corsa al mondiale, che lo vede al comando con 12 punti di vantaggio.


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