Suzuka
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il fatto 06/04/2001 - primo giorno di prove
Biaggi e la Yamaha ipotecano la pole position

Undici piloti nell'arco di un secondo. Così è iniziata, a Suzuka, la sfida della 500. Il migliore è stato Max Biaggi, che è stato capace di rifilare quasi quattro decimi al compagno di marca Norifumi Abe, un vero specialista di questa pista avendovi già vinto due volte, l'anno passato e nel 1996. Il Corsaro, che qui trionfò al suo esordio nella mezzo litro, nel 1998, dopo essersi nascosto nel primo turno di prove libere, è uscito allo scoperto nel primo turno di quelle ufficiali per mettere al sicuro un tempo da prima fila, visto che una perturbazione in avvicinamento preoccupa i metereologi.

Veloce, com'era prevedibile, è stato anche Valentino Rossi, che si è lamentato del passo indietro effettuato dalla Honda che ha preferito non far debuttare le ultime evoluzioni motoristiche provate proprio in occasione dei test di Suzuka, due settimane fa. Una scelta prudente (l'affidabilità c'era stata in pista, ma evidentemente non al banco prova) che di fatto ha penalizzato un po' la NSR.

Sulla pista di casa forte è andato anche Nakano, così come Alex Barros, mentre Ukawa soprattutto, ma anche Criville non si sono espressi al meglio, realizzando il sesto e settimo tempo. Parliamo, comunque, sempre di livelli di assoluta eccellenza visto che se è vero che la pole provvisoria di Max è stata di 2'06"056 (sotto il record della pista, 2'06"746, sempre di Biaggi, ma superiore al suo 2'05"772, che è il miglior tempo, anch'esso del 1998), in gara non si dovrebbe girare troppo sotto a 2'07".

Visto in quest'ottica la nona posizione in griglia del campione del mondo in carica, Kenny Roberts, non appare drammatica, anche perché Junior si è detto soddisfatto della sua Suzuki dopo che gli è stato approntato un telaio più rigido di quello utilizzato durante i test invernali. Assolutamente insoddisfatto, invece, è apparso Loris Capirossi, che si è lamentato del rendimento del motore, mentre Haga ha spiegato di sentirsi ancora come una wild-card. Una frase difficile da interpretare visto che in quella situazione concluse la gara sul podio in terza posizione. Un po' amareggiato anche Carlos Checa, ma solo per via di un raffreddore che lo ha disturbato durante la giornata.

Secondo le aspettative sono andate anche le prove della 250, con Marco Melandri che è riuscito nell'impresa di mantenere la pole provvisoria sino a pochi minuti dalla conclusione, quando un superlativo Katoh in rapida successione ha abbassato il suo tempo di oltre sei decimi. A sorpresa fra i migliori invece è spuntato Matsudo, segno che la Yamaha iridata va veramente forte anche quando non sono Jacque e Nakano a guidarla. Sopra le aspettative ha guidato anche Jeremy McWilliams, che ha chiuso la prima fila, che certo non ha provato molto durante l'inverno, mentre non sembra ancora avere la carburazione giusta Harada. Decisamente aggressivi, invece, sono stati Locatelli, la RSW ufficiale ed i sue "assistiti", Roberto Rolfo e Franco Battaini, che non dispongono invece di materiale di primissima scelta. Decisamente in difficoltà - ma chi si aspettava diversamente? - è apparsa invece Katja Poengsen, per il momento fuori dai tempi con oltre dieci secondi di ritardo. E' in buona compagnia, visto che con lei ci sono anche quattro maschietti, uno dei quali è Cesar Barros, fratello di Alex, ma dovrà togliere almeno quattro secondi per sperare di prendere il via.

Nella 125, ma ce lo aspettavamo, il più veloce è stato Youichi Ui, che nonostante abbia girato quasi un secondo più velocemente del connazionale Nakajo ha detto…di non aver forzato per il vento. L'ipotetica prima fila provvisoria è stata completata da Azuma e Ueda, così il primo europeo, con il quinto tempo, dietro anche a Kikuchi, è stato un italiano, Max Sabbatani che, passato dalla Honda all'Aprilia, ha ritrovato se stesso. Un'altra sorpresa, in questa apertura iridata, ce l'ha data la Italjet che alla sua seconda stagione iridata ha piazzato Scalvini e Perugini in ottava e decima posizione. "Abbiamo rifatto il motore al 70% ed il telaio completamente, così si può dire, facendo una media matematica, che la moto è nuova all'85%", ha detto soddisfattissimo l'ingegner Jorg Moeller, responsabile della casa di San Lazzaro.

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