l'intervista - 19/7/2002
Biaggi e Checa ad un
Brivio: denaro o competitività?
Max Biaggi lo ha confermato non appena arrivato al Sachsenring: vorrebbe
rimanere in Yamaha, ma non farà come Bobo Vieri, Recoba e Ronaldo,
che si sono autoridotti l'ingaggio per aiutareMoratti nella difficile
gestione dell'Inter. I giapponesi forse apprezzerebbero
una simile mossa, perché ieri, per voce del team manager Davide
Brivio, hanno fatto sapere che, fosse per loro, riconfermerebbero sia
Max che Carlos Checa, ma essendo rimasti senza sponsor per la fuga della
Marlboro, oggi devono fare i conti con il budget a disposizione prima
di parlare. E probabilmente due piloti bravi, ma costosi come l'italiano
e lo spagnolo non se li possono permettere. Ciò spiegherebbe
le lamentele di Biaggi, la settimana scorsa a Donington, quando ha detto
che non capisce perché la Yamaha subordina i dialoghi alla ricerca
di uno sponsor. Dal canto suo Brivio, tanto per chiarire maggiormente
la situazione, ha aggiunto: "Ma decidere di continuare è
come sposarsi: per farlo bisogna essere felici in due".
Un modo corto di dire ai due piloti, ragazzi, siamo i numeri due in
pista, dopo la Honda, ma se volete rimanere dovete darci una mano.
"La Yamaha ha la migliore squadra del motomondiale, due piloti
velocissimi. Max e Carlos lavorano assieme da quattro stagioni, si stimolano
l'uno con l'altro, mi piacerebbe che restassero entrambi".
Sarebbe andata così se la Marlboro avesse deciso di restare,
nonostante la sirena Ducati. Il team, però, ha saputo in ritardo
del divorzio, addirittura solo domenica scorsa, dopo il GP d'Inghilterra,
e ciò ha complicato le cose, fino all'annuncio ufficiale che,
di fatto, spiazza la Yamaha ed i suoi piloti costringendoli a muoversi
allo scoperto.
"Non siamo andati in giro a disturbare sponsor delle altre squadre
- ha precisato Brivio - ma è vero che sponsor di altri team sono
venuti da noi per avere informazioni sui nostri programmi. Del resto
riteniamo di essere una formazione più che appetibile".
La realtà è che oggi si gioca al ribasso, ci giocano le
squadre con i piloti e gli sponsor con le squadre, mentre le case devono
affrontare i costi proibitivi causati dal passaggio ai motori a quattro
tempi.
Così ora l'imperativo è tagliare i costi da qualche parte,
per arrivare a team più agili, con meno personale e piloti meno
cari.
Rimane il fatto che la situazione è in una fase di stallo. A
Biaggi e Checa piacerebbe che si partisse dalla situazione del 2002:
stesso ingaggio, magari un ritocco verso l'alto per l'impegno dimostrato,
ma ciò non è possibile, mentre dall'altra parte della
riva canta la sirena della probabile nuova accoppiata Ducati-Marlboro
che non può offrire la sicurezza dell'immediata competitività,
ma certo con il colosso del tabacco svizzero un altro tipo di garanzia
lo da
per non parlare dei vantaggi che potrebbero derivare ai piloti,
per quanto riguarda la loro visibilità, dalla fortissima connessione
con la Ferrari.
Questo è il problema, mentre sul piatto premono le squadre minori,
il team West-Honda Pons, od il team Fortuna-Gresini, che hanno budget
inferiori ma possono contare sulle ambite Honda RC211V a cinque cilindri.
Per Max e Carlos, non sarà una decisione facile.