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l'intervista - 3/9/2002 "In questo giorni sono stato a Nottingham per cercare casa - ha ammesso il pilota della Aprilia - vorrei infatti trasferirmi nel centro dell'Inghilterra dopo la stimolante esperienza di Londra. Nottingham è una grande città, forse più a misura d'uomo di Londra grande e affascinate metropoli senza però gli spazi naturali adatti a fare sport che invece le aree esterne della città di Nottingham hanno. Nelle campagne del centro dell'Inghilterra puoi praticare il motocross, puoi fare sport, puoi fare vita all'aria aperta, ed è una città che ti stimola molto di più anche all'utilizzo della moto. Non ho pensato solo a questo, comunque, con mente sono già all'Estoril: una pista che non mi piace molto. E' tecnica e molto dura da interpretare. E' un tracciato con molte curve lente, sono ben 4 le curve da percorre in prima marcia. Poi c'è spesso vento forte e sull'asfalto ci sono molte buche. Una pista dove è fondamentale la maneggevolezza della moto e dove è importantissimo anche il motore per via del lungo rettilineo. Una pista dove tutte le parti della moto devono essere al 100%. Un aspetto molto positivo, invece, è la larghezza del tracciato che consente interpretazioni diverse delle traiettorie e dove le frenate al limite rendono agevoli i sorpassi. Si tratterà di avere una messa a punto particolare, specifica, necessaria per avere una moto facile da guidare e che ti permetta di aprire il gas molto presto. Gli avversari saranno quelli di sempre: vedo bene su questa pista Nieto e Rolfo, mentre il mio compito sarà identico alle altre volte: fare le cose come si deve con la consapevolezza che è possibile vincere anche grazie alla forte motivazione che ho dentro di me". |
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