il fatto 12/10/2002
- pole position
Barros paga la pizza a Biaggi
di Federica De Zottis
Dopo aver centrato una vittoria nella gara di esordio a Motegi
alla guida della Honda RC211V, Alex Barros a Sepang ha conquistato
anche la prima pole nella MotoGP. Per riuscirci, però,
ha avuto bisogno
di
un po' di fortuna, sotto forma di una scia gentilmente offertagli da
Max Biaggi, autore del secondo tempo. Un aiuto che il brasiliano
ha riconosciuto, "pagando" all'amico una pizza nel miglior
ristorante dell'Hotel Pan Pacific.
Era felice, il pilota della Yamaha, nonostante il "furto"
dell'ultimo minuto, per esser riuscito a trovare l'assetto migliore
per la sua M1, dopo aver deciso di utilizzare il vecchio telaio. Una
impresa non riuscita, invece, al suo compagno Checa, quinto tempo alle
spalle di Kato e di uno strepitoso Capirossi, capace di portare
la NSR 500 due tempi in prima fila. Del tutto insoddisfatto, invece,
Rossi, che ha lamentato problemi alla frizione a slittamento
controllato e che si è qualificato addirittura ottavo dietro
al compagno di squadra Ukawa (6°) ed al funambolico McWilliams,
eccezionale come sempre nello sfruttare al massimo le Bridgestone da
qualifica.
Deludente, invece, il debutto delle M1 affidate a Jacque e
Nakano, 16° e 17° tempo. Per loro grossi problemi di sospensioni
(il team utilizza Kayaba e non le Ohlins del team ufficiale), ma anche
di adattamento per i piloti. Una difficoltà che ha avuto anche
Andrew Pitt, catapultato dalla Kawasaki dalla Supersport alla GP1. Un
triplo salto mortale che ha comportato per l'australiano l'ultimo tempo
sullo schieramento di partenza, a quattro secondi e mezzo dalla pole
e ad un secondo da non velocissimo Cardoso.
Nieto gioca l'ultima carta
Si è giocato l'ultima carta, Fonsi Nieto, a Sepang:
una pole ottenuta con caparbia volontà davanti ad un nervoso
Marco Melandri, che si è fatto staccare di quasi mezzo
secondo. Dal punto di vista tecnico, però, l'italiano è
apparso tranquillo, in vista della gara, sapendo di non dover rischiare
nulla, qualora il duello volga al peggio. Difficile comunque che accada:
solitamente Fonsi è più aggressivo in prova che in corsa.
Una cosa che non si può dire, al contrario, per Toni Elias,
che ha confermato il momento di grande ascesa con il terzo tempo. Bravo
anche Locatelli, capace di portare l'Aprilia kit in prima fila dopo
un bel duello con l'atletico Battaini.
La foga tradisce Pedrosa e Poggiali
Non è cambiata molto la prima fila della classe 125 rispetto
a ieri. I nomi dei fantastici quattro sono gli stessi, e a cambiare
è stato solo l'ordine della classifica. Il pole man del GP della
Malesia quest'anno è stato Arnaud Vincent che ha ottenuto
un incredibile 2'13.795, un tempo di circa un secondo e otto migliore
della pole dell'anno scorso. Pare aver sistemato al meglio la sua Aprilia,
il simpatico francese, che ha anche approfittato delle cadute, a pochi
minuti dalla fine del turno, di Poggiali prima e di Pedrosa
poi, traditi dalla voglia di dimostrare di essere i più veloci.
Entrambi infatti al momento della scivolata, spettacolare quella dello
spagnolo, avevano accanto al proprio nome sul monitor dei tempi i caschetti
rossi che segnalano la prima posizione provvisoria nelle varie sezioni
che dividono il tracciato. Nessuna conseguenza fisica per i due, anche
se Daniel è stato sottoposto ad un esame a raggi x della schiena,
e nessun grosso danno dal punto di vista strategico dato che scatteranno
comunque davanti ma è certo che il francese ha messo a segno
un bel colpo nella sfida che domani si preannuncia infuocata, non solo
metaforicamente, sotto il sole della Malesia. Buone notizie per Gino
Borsoi, che dopo la brutta caduta di ieri, seppur non al massimo
della forma è riuscito a provare regolarmente e domani partirà
dalla quinta fila dello schieramento. Degli altri italiani si è
classificato discretamente Lucio Cecchinello, settimo, mentre
è curioso che Max Sabbatani, che guida la seconda moto
prestatagli dall'amico Simone Sanna, sia riuscito a piazzarsi
in ottava posizione mentre Simone non è andato oltre il ventiduesimo
posto.