Gibernau respinge l’attacco di Checa
Anche a Le Mans la Honda si è dovuta difendere dalla Yamaha,
ma questa volta a portare l’attacco al leader provvisorio del
motomondiale non è stato Valentino Rossi, bensì il suo
compagno di squadra, Carlos Checa, capace, sul tracciato de la Sarthe,
di far volare l’M1.
La pole, alla fine, se l’è aggiudicata Hollywood, ma ha
tremato, perché il suo connazionale si è fermato a 15/100
di distacco (grazie ad una bella scia di Vale), facendo anche meglio
di Max Biaggi, che comunque ha girato con un buon ritmo. E Rossi? Beh,
il pesarese, questa volta, si è dovuto accontentare del quarto
tempo, il che vuol dire seconda fila, ma davanti ad Edwards (che non
è riuscito a migliorare il suo tempo di venerdì dopo esser
stato molto veloce nelle libere) ed al compagno di marca, Melandri.
A rallentare Rossi, a Le Mans, è stata l’instabilità
della sua moto in frenata. Rallentare, poi per modo di dire visto che
le prime due file sono racchiuse in un fazzoletto: appena mezzo secondo.
In terza, invece, troviamo Hayden, Tamada ed il coraggioso Capirossi
che ha guidato, nel giro “tutto o nulla”, con la solita
generosità. Dietro l’imolese, ma già in quarta fila,
c’è Troy Bayliss, e quindi, ultimo dei piloti Honda, Alex
Barros, che ha evitato l’onta di essere alle spalle di Nakano
e della Kawasaki per appena 20/1000 di secondo.
La Ducati, comunque, non è contenta (e ci mancherebbe) della
situazione, così lunedì effettuerà, proprio qui
a Le Mans, una prova comparativa utilizzando, oltre alle D16 GP4, due
vecchie Demosedici del 2003. Tanto per togliersi il dubbio. Se, comunque,
Loris e Troy dovessero andare più forte con la moto della stagione
precedente non c’è nessuna preclusione per tornare al passato
e schierarla al Mugello.
Pedrosa, la pole del fantino
Sta andando veramente forte, nella sua stagione del debutto in 250,
Dani Pedrosa. Approfittando del fisico da fantino e di ben 20 Kg di
vantaggio sulla concorrenza il pilota spagnolo ha fatto volare la sua
Honda 250 in un circuito di accelerazioni e frenate nel quale anche
i grammi contano.
La gara, però, è un’altra cosa, e poi i piloti dell’Aprilia
non mollano: alle spalle dell’iridato uscente della 125, infatti,
si sono…incolonnati Randy De Puniet, che gioca in casa, Sebastian
Porto ed il nostro Manuel Poggiali che, dopo l’errore di Jerez
non intende concendere altri vantaggi agli avversari.
Alle spalle del quartetto, in seconda fila, Toni Elias, un po’
sottotono in quest’inizio di campionato, ha rialzato la testa,
ma chi è andato veramente forte, in una pista a lui congeniale,
è stato Franco Battaini, confermandosi il miglior privato della
casa veneta. IronFrank, infatti, è stato più veloce di
Fonsi Nieto e di Roby Rolfo, mentre Aoyama ha pagato con una scivolata
la scrsa conoscenza della pista, centrando comunque la terza fila assieme
ad Alex De Angelis. Purtroppo al via della gara non ci sarà Max
Sabbatani che, dopo la duplice frattura di venerdì (gamba destra
e mano sinistra), nonostante l’aiuto del dottor Costa, ha capito
di non essere in grado di guidare.
Dovizioso prenota il GP di Francia
La Honda correrà contro tutti, nella 125, e il ruolo di cavaliere
solitario, nel GP di Francia, lo assumerà Andrea Dovizioso che,
come già l’anno passato, scatterà dalla pole.
Gli piace, la pista francese, al pilota di Forlimpopoli, quest’anno
ancor più che nel 2003, grazie probabilmente al nuovo asfalto,
più liscio, che si adatta perfettamente alla sua Honda 125. Se
l’anno passato Andrea era partito dal palo con il tempo di 143.565,
quest’anno per ripetersi è dovuto scendere ad 1.42.608.
Sulla carta il vantaggio dell’italiano è piuttosto consistente,
quasi quattro decimi rispetto al migliore inseguitore, Jorge Lorenzo
con la Derbi, ma Barbera e Locatelli, entrambi con l’Aprilia,
che divideranno con lui la prima fila, non sono avversari da sottovalutare,
mentre dall’esperto Giansanti, quinto tempo, è lecito aspettarsi
di tutto, così come dal recente vincitore del GP di Spagna, Simoncelli,
che però parte con il nono tempo dalla terza fila.