sabato 24/9/2005
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Le Bridgestone fanno decollare Capirossi, le Michelin affondano Rossi

Ormai ci ha preso l’abitudine, Loris Capirossi a portare la sua Ducati in pole, ma meglio sarebbe dire che a farlo è stata la Bridgestone che non contenta di aver battuto la Michelin a Motegi la ha surclassata anche a Sepang, su un circuito tradizionalmente favorevole alla casa francese.
Non fatevi, infatti, ingannare dal tempo di Gibernau: lo spagnolo è stato bravissimo ad usare le gomme da tempo, ma non è riuscito, come il resto dei piloti della Honda, a mettere a punto la moto per la gara.
Per capirlo, del resto, basta osservare i cronologici dell’ultima sessione di prove, dove comunque alle spalle di Loris e Sete ci sono tre piloti Bridgestone: Hopkins, Nakano e Roberts.
Con la guida avventurosa che lo contraddistingue si è aggrappato alla seconda fila Nicky Hayden, mentre Valentino Rossi ha fatto solo il 7° tempo davanti a Checa e Melandri.
Se Sparta piange Atene non ride: Biaggi, addirittura, si è qualificato in 12esima posizione, alle spalle anche di Edwards e Barros. Un occhio ai cronologici mostra però che il pilota dell’HRC è stato il pilota più costante sullo 2.03, il passo di gara e sostanzialmente prove migliori le ha fatte il solo Capirossi.
Cosa voglia dire ciò è solo possibile interpretarlo: Max non è capace, o non vuole, guidare sopra le righe per cui non sfrutta le gomme da qualifica, ma il problema, evidentemente, risiede nella moto.
Una moto che, nelle mani di Byrne – forse un pilota non stellare, ma non certo un fermo – ha fatto il terz’ultimo tempo. Qualcosa non funziona, questo è chiaro e speriamo che che non piova come previsto, perché siamo veramente curiosi di vedere che gara sarà.
Questo senza considerare nemmeno la “sparata” della Gazzetta dello Sport che ha ripreso in prima pagina una indiscrezione scritta dal settimanale SportAutoMoto (Rossi: accordo triennale con la Ferrari per 60 milioni di Euro) a fine agosto scorso e pubblicata con un certo risalto, e l’ha sparata in prima pagina.
A scuola ci dicevano: non copiate, citate sempre la fonte.
Valentino, comunque, ha liquidato la storia con una alzata di spalle ed alla battuta di Biaggi: “non sparate sulla croce rossa e non parlatemi di una sfida con Rossi”, ha replicato a Max: “beh, nel mio caso sarebbe come sparare ad un prete sulla neve. Se ci batteremo lo faremo per una posizione nelle retrovie. Sono contento, in prospettiva titolo, che abbia problemi anche lui ma, sinceramente, il mondiale avrei preferito vincerlo battendomi per la vittoria”.

Aoyama meglio di Pedrosa
Ha perso la pole a causa di una scivolata nel turno conclusivo, Alex De Angelis e per questo è stato battuto sul finale dalla scatenata coppia della Honda Aoyama-Pedrosa.
Il giapponese, in particolare, sembra essersi sbloccato e non avere più acuna sudditanza psicologica nei confronti del caposquadra, ma attenzione a prevedere una fuga della quarto di litro giapponese perché anche in 250 le gomme sembrano non tenere alla distanza.
A dirlo è proprio De Angelis, ma a confermarlo è il leggero Dani che proprio nel suo peso ridotto potrebbe avere in questa occasione l’arma migliore. A controbilanciare questa situazione c’è il fatto che lo spagnolo risente ancora della lussazione di una spalla e dice di non essere al 100%. Il mondiale, comunque, è saldamente nelle sue mani e l’unico che potrebbe allungare l’agonia del campionato è Casey Stoner, in prima fila anche lui con il quarto tempo, di cui si parla come prossimo pilota Yamaha, ma in MotoGP. Porto, invece, rimarrà nella quarto di litro, ma non più con l’Aprilia bensì con la Honda, e proprio nella squadra di Pedrosa. Nessuna notizia, invece, su Andrea Dovizioso, che ha Sepang non è riuscito a far volare la sua Honda, ma ha comunque fatto meglio di De Puniet, Barnera e Guintoli, mentre Corsi prosegue il suo apprendistato con un positivo 10° tempo.


Luthi più forte del dolore
A Motegi ha rischiato con una caduta di di terminare anzitempo il mondiale, Thomas Luthi, ma è evidente che, spalla lussata permettendo, sarà fra i protagonisti anche del GP della Malesia. Il suo rivale, Mika Kallio, quarto tempo, può contare su di un piccolo vantaggio in classifica, ma la gara sarà comunque complicata dalle presenza del compagno di squadra, Gabor Talmacsi, che gli parte al fianco e dal sempre veloce Mattia Pasini.

Mattia è il migliore dei piloti nonostante il fatto di aver praticamente perso una sessione di prove, venerdì a causa di una scivolata.

“Abbiamo raddrizzato delle prove iniziate non bene – ha detto Mattia – il secondo tempo va bene ma potevo anche migliorare, peccato che sul finale non sia riuscito a sfruttare al meglio gli ultimo giri. Per domani sono fiducioso, dopo la gara del Giappone, terminata cinque giri prima per l’incidente di Gadea e Luthi, ho voglia di portare a casa più punti possibile. Speriamo solo che domani il caldo non ci crei dei problemi.”

Poco dietro, in seconda fila, Marco Simoncelli, partirà domani con il quinto tempo.

“Credevo che sarei riuscito a fare meglio – ha detto Simoncelli – non c’è male comunque. Oggi ero sicuro di essere più veloce di ieri e lo sono stato di oltre quattro decimi, ma non è bastato a mantenere la prima fila. Ci manca ancora qualcosa al livello di motore ma sono certo di potermela giocare al meglio. Sonop sicuro di poter riscattare la gara del Giappone, per me finita con una caduta. Non vedo piloti in pista che possano scappare, sarà una bella gara.”

Alla quale potrebbero prender parte anche Pese, 6° tempo e Poggiali, 7° nonostante una scivolata, mentre il terzo classificato del Gp del Giappone, Hector Faubel scatterà dalla terza fila con il 9° tempo.

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