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SPECIALE U.S.A. - 12/3/2004

I Roberts e gli altri: una grande famiglia
I campioni del mondo ITALIA-USA nella 500/MotoGP
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I Roberts e gli altri: una grande famiglia
Sono sei i campioni del mondo americani. L'ultimo è stato Kenny Lee Roberts, detto Junior, che ha vinto con la Suzuki nel 2000. I Roberts, dunque, hanno aperto e chiuso un'era, visto che il Mitico Roberts senior si meritò l'appellativo di Marziano dominando il campionato iridato dal '78 all'80. Quegli anni, ed i successivi, con le brevi incursioni di Marco Lucchinelli (1981) e Franco Uncini (1982), entrambi con la Suzuki, furono "made in USA".
Alla scuola americana il motociclismo attuale deve molto: quando arrivarono in Europa, infatti, i piloti Usa, avevano alle spalle anni di Dirt-track, uno speedway più veloce di quello nostrano, che insegnava a controllare la moto con controsterzo e derapata. Dopo questo livello iniziale Roberts e soci passavano alla pista, con esperienze che spaziavano dalla 250 cc (Roberts e Lawson) alla Superbike. Una Superbike, si badi bene, con le moto di allora, potenti, ma difficili da controllare.

I 6 Campioni del mondo

4WC Eddie Lawson (1984.'86,'88 Yamaha, '89 Honda)

Arrivò in Europa nel 1983, voluto da Roberts e pagò, emotivamente, di non essere stato in grado di aiutarlo a vincere il quarto mondiale, nel 1983, contro Spencer. Si piazzò 3° assoluto all'esordio. Riservato, ombroso, grande stilista, quanto e più del suo maestro, Eddie si meritò l'appellativo di "Steady" (sempre in piedi), anche se preferiva (modestamente) essere chiamato "Awesome Lawson", qualcosa come Lawson il meraviglioso.
Vinse tre titoli con la Yamaha ed uno con la Honda, seguito da Erv Kanemoto. Vinceva quando poteva, non sbagliava quasi mai.

3WC Kenny Roberts (1978,'79,'80 Yamaha)

Quando è arrivato in Europa avrebbe voluto vincere dappertutto: 250, 500 ed il campionato FIM di allora con le strapotenti 750 2T: troppo anche per lui. Si contentò di dominare la mezzo litro insegnando nai rivali a mettere il ginocchio in terra. Di lui Sheene diceva che non era un gran collaudatore, ma la Yamaha di allora non era una gran moto, bisognava guidarla con il fegato. Incredibilmente Kenny riusciva ad essere aggressivo rimanendo un grande stilista.
I suoi duelli con il giovane Spencer, nel 1983, sono da antologia. Professionista serissimo, non toccava un goccio d'alcool o di vino. Si sta rifacendo ora.

3WC Wayne Rainey (1990, '91,'92 Yamaha)

Con I migliori in pista era spesso il migliore, indipendentemente dalla qualità della moto utilizzata al momento. Guidava, col cuore, una Yamaha alla quale imponeva un assetto rigidissimo, che probabilmente ne mascherava i difetti. Gli anni '90 sono stati suoi ed i titoli, senza l'incidente di Misano del '93, che lo lasciò paralizzato dal petto in giù, sarebbero stati 4.

2WC Freddie Spencer (1983, 1985 Honda)

Lo chiamavano "Fast" Freddie ed avevano ragione. E' stato il più veloce in assoluto degli americani. All'epoca in cui le termocoperte non esistevano, nel primo giro di gara guidava come se avesse avuto le slick già in temperatura. Fulmineo nei cambi di direzione, funambolico, "strizzava" i motori come nessun altro pilota dei suoi tempi. Caratterialmente era pacato, riservato, al limite della fragilità. Iperprofessionale, ma indecifrabile, a volte. Ad onor del merito ai suoi due titoli in 500 va aggiunto quello in 250, ottenuto nel 1985, l'anno della "doppietta". Lo ha fermato il fisico (la famosa tendinite), o la mente, o più probabilmente le due cose assieme. Se fosse durato vincerebbe ancora oggi.

1WC Kevin Schwantz (1993, Suzuki)

Dire che Schwantz non aveva paura è usare un eufemismo: semplicemente non sapeva cosa significasse, o forse confondeva questo sentimento con il divertimento puro, la follia della guida. Ha vinto un solo titolo perché non riusciva a rinunciare al sorpasso, alla bravata, alla guida fuori dai limiti e dagli schemi. Un re che avrebbe potuto rimanere senza corona. Un tipo divertente. Unico. Quando si è ritirato, e lo ha detto, ha pianto. In sala stampa non era in solo.

1WC Kenny Lee jr. Roberts (2000, Suzuki)

Il figlio del capo ha iniziato la carriera facendo la figura del raccomandato, sia in 250 che in 500, con la Yamaha, ma le qualità le aveva (e le ha). La sua guida è pulita, ma non quanto quella del padre, ma con una buona moto, od anche con una moto sufficientemente a punto, Junior è un osso duro. Ha imparato da Lawson l'arte di accontentarsi, ma di Eddie gli manca il carattere. Per essere sinceri, anche la moto. Incredibilmente paga l'essere americano. Ha poco mercato, ma la gente dimentica che quand'era junior di fatto, e non solo di nome, nel cortile di casa batteva i vecchi eroi.

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