Da quando la Ducati ha ammesso all'Estoril che avrebbe voluto far provare la Desmosedici GP8 a Troy Bayliss e Max Biaggi per velocizzarne lo sviluppo i tifosi si sono spaccati in due, divisi ovviamente fra i favorevoli ed i contrari.
Su quelli favorevoli c'è poco da dire. Tifosi di Bayliss e Biaggi, soprattutto, hanno visto nel test un'occasione per i propri beniamini di essere nuovamente sotto la luce dei riflettori, più di quanto non permetta loro la pur spettacolare Superbike.
I contrari.al contrario, si sono avventurati nelle più ardite elucubrazione spiegando perché.questo test non s'ha da fare. Le argomentazioni spaziano dal rischio di far precipitare Marco Melandri nella più totale rassegnazione al fatto che Casey Stoner potrebbe non gradire.
Entrambe, se ce lo consentite, ci sembrano argomentazioni speciose: in primis, infatti, non crediamo che Marco possa essere meno motivato di quanto lo sia ora; quanto all'australiano l'ultima cosa che gli passa per la testa è di essere chiamato ad un confronto. Prima di ogni altro, infatti, Stoner sa che qualcosa che non va in questa moto c'è, altrimenti lui stesso non avrebbe fatto fatica in Portogallo a ripetere i tempi del 2007.
In ogni caso, come ben sa chiunque si è interessato SERIAMENTE al problema, il nocciolo della questione è che il regolamento proibisce di provare con i piloti titolari sui circuiti dei Gran Premi. Una norma che tutte le case - tutte - aggirano con i test team, nel caso della Ducati affidato nelle mani di Vitto Guareschi e del giovane Nicolò Canepa (momentaneamente sostituito da Shinichi Itoh).
I due succitati, beninteso, sono entrambi ottimi piloti e collaudatori, come ottimo pilota e collaudatore è Luca Badoer per la Ferrari che, però, avendo a disposizione un certo Michael Schumacher non si fa alcuno scrupolo di utilizzarlo pur avendo in squadra Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Anzi i due titolari, durante i test, si devono fare un mazzo così per non farsi mettere le ruote davanti dal Kaiser di Maranello che, forse rinvigorito dalle gare di moto, quando siede nuovamente nel sicuro abitacolo di una monoposto schiaccia veramente "the pedal to the metal", come direbbero gli americani.
Ora se la Rossa a quattro ruote fa provare Schumi, al di là di considerazioni personali, non si vede perché la Rossa a due non possa far provare Bayliss o Biaggi.
Forse che Kimi o Felipe hanno qualcosa a che ridire? Tutt'altro, anzi i titolari sono ben contenti se qualcuno si sciroppa un bel po' di chilometri (e relativi rischi) al posto loro.
Lasciamo, dunque. e definitivamente, da parte i problemi di OPPORTUNITA'. L'unica opportunità - da cogliere - è quella di far progredire rapidamente le Rosse. Se poi, come sembra abbia fatto Bayliss, un pilota non voglia provarla, per un motivo o per l'altro, questo è un altro discorso. Ma lasciamo stare, anche qui, considerazioni del tipo: non la provo perché non sono d'accordo e forse darei fastidio a chi ci sta correndo. Ma perfavore!
Bayliss ha tutto il diritto di rifiutare (se il suo contratto glielo permette) perché desidera giustamente vincere il terzo titolo e ritirarsi a vita privata; Biaggi dal canto suo tutto il diritto di accettare per curiosità, voglia di lavorare o semplicemente per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Quanto al fatto che per provare una moto sia necessario spingerla al limite estremo, ci permettiamo di dissentire anche qui, altrimenti sia Vitto che Nicolò potrebbero starsene tranquillamente a casa. Il fatto però che il 39enne Schumacher faccia tempi non troppo dissimili da quelli dei titolari ci fa pensare che il 39enne Bayliss od il 37enne Biaggi non sarebbero troppo lontani.
Se poi, dopo tutto questo discorso, qualcuno pensa ancora che ci sia spazio per argomentazioni diverse, si faccia