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DOVE CAPIROSSI PARLA DEL CONTRATTO DI ROSSI, DELLA CIOCCOLATA E DEI SUOI SURROGATI
Il contratto-tormentone di Valentino Rossi non presenta novità, a Motegi. Anzi, sì. Il pesarese, ieri, è stato all'HRC, per fare il maestro e spiegare ai giovani ingegneri come si sviluppa e mette a punto una moto da Gran Premio e lo stress dell'insegnamento l'ha stremato, tanto che, appena arrivato in circuito, è andato nella Clinica Mobile del dottor Costa a farsi rimettere in sesto, perché influenzato, saltando la conferenza stampa, così interessante che Makoto Tamada si è addormentato.
Anche Rossi, del resto, nel medesimo momento, era sdraiato sul lettino, ma non dormiva: leggeva, al contrario, il contratto - rifinito e corretto - che gli era stato appena consegnato dalla Honda.
La notizia - al grido di: è fatta! È fatta! - l'ha data uno dei manager dell'HRC, Carlo Fiorani, che però poi ha aggiunto che di firma, per ora, non se ne parla. Magari più avanti, a Sepang, la settimana prossima.
Dunque siamo da capo a dodici, anche se la suggestiva ipotesi Ducati sembra tramontata ed il matrimonio con la Yamaha pare sia stato "bianco" o, come si suol dire, "non consumato".
Di tutto questo parlare, comunque, si è rotto largamente le scatole Loris Capirossi che, come già a Rio, è sbottato.
"Vale rimarrà dov'è, cioè in Honda - ha detto - come Doohan ha minacciato molte volte la Honda di andarsene, ma è rimasto sempre con loro. La situazione se venisse in Ducati non è diversa: dovrebbe accettare di avere una moto identica alla mia, magari per prenderle anche da Bayliss. Quanto alla Yamaha, è una buona moto: ma per fare dal secondo in giù. Non ci ha vinto Biaggi, ma non ci vincerebbe né Capirossi né Rossi: se Valentino ci andasse veramente rischierebbe di prendere la paga tutte le domeniche da me e da Max: quando si mangia tutti i giorni la cioccolata non ci si rinuncia facilmente per la cacca", ha concluso, senza usare perifrasi, l'ex iridato.
La situazione, dunque, si avvia verso la conclusione. E poiché il Giappone è nel Pacifico, val la pena di ricordare che in giro, da queste parti, nuotano un sacco di squali in caccia di preda. Ce n'è un sacco, della specie Carcharons Roberts, Hopkins, Edwards, McCoy e molti, molti altri. Addirittura uno, della specie Carcharons Biaggi, ha stretto con la sua pinna la mano al robot Asimo, che porta il ben noto marchio della casa dell'ala dorata.
Scendere dalla corazzata Honda è pericoloso, quanto staccare un biglietto del Titanic.

2/10/2003

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