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LA SORPRESA JACQUE, LA DELUSIONE HAGA ED UN EMAIL DALL'AMERICA FIRMATA KRJ
Siamo tutti d'accordo: come una rondine non fa primavera così i test invernali spesso non vogliono dire molto. Troppo diverse, infatti, sono le situazioni incontrate dai piloti per dare un giudizio definitivo sulle loro prestazioni. Qualcosa, comunque, si evince dalle prove a cui abbiamo incessantemente assistito dalla conclusione del mondiale: nessuno si è fermato. Il supposto stop tecnico che avevamo profetizzato in vista del ritorno dei motori 4 tempi di 1000 di cilindrata nel 2002, non c'è stato. Al contrario, invece, Honda, Yamaha e Suzuki si sono gettate a testa bassa nel lavoro. In proposito vorremmo farvi leggere l'arguta mail che Kenny Roberts junior ha spedito a GPONE chiamando scherzosamente il nostro inviato "Damon Hill":

Caro Sig. Hill,
come sta? Spero bene. Vorrei solo rammentarle che dedicarsi alla scrittura di e-mail è piuttosto faticoso! Per rispondere alla sua domanda (che cosa stai facendo N.d.R.), comunque, sappia che non avrò nulla a che fare con i motori fino al prossimo gennaio. Non ho parlato di moto con anima viva fin dal Gran Premio d'Australia, il che è fantastico, e quindi se ha voglia di parlare con me di pesca o di qualsiasi altra attività correlata al riposo e al relax, mi mandi una e-mail" senza indugio oppure mi chiami.

P.S. Per cortesia non tralasci di ricordare a tutti i miei avversari che la Suzuki sta lavorando al massimo delle sue forze perché, diciamocelo, sappiamo bene che tra le tutte le Case siamo noi quelli che hanno davvero bisogno di migliorare. Sono certo che ameranno pontificare su questo argomento.
Ma lei ben conosce il vecchio detto: LA VERITA' BRUCIA.

Se non avrò l'occasione di sentirti prima, ti auguro un Buon Natale e Buon Anno.
Stammi bene,
Kenny Jr.

Mentre si gode il meritato riposo, comunque, anche la Suzuki sta lavorando, forse con maggior lena degli altri. In questo momento, comunque, i riflettori sono puntati sulla Yamaha che nelle ultime settimane ha gettato in campo prima Haga e quindi Jacque e Nakano. Tre "new entry" da cui ci si aspetta molto e che hanno fatto subito discutere. Se infatti Noriyuki ha stupito alla sua prima uscita, in seguito non si è ripetuto sui medesimi livelli, cadendo poi addirittura due volte consecutive questa settimana e facendo ribollire gli appassionati della Superbike che vedono il suo ingresso nel motomondiale come una vera e propria apparizione del vendicatore.
Nel contempo, però, il francese Jacque ha veramente meravigliato a Suzuka con il più classico degli attacchi che lo hanno reso famoso. Non è tanto però il tempo in particolare - comunque discreto trattandosi della prima uscita - che ha fatto parlare, quanto il fatto che alle sue spalle sia rimasto proprio il vice-campione del mondo della SBK. Nessuna se lo aspettava, diciamolo chiaramente e per questo quella di Olivier è stata una vera e propria impresa.

 

 

 

 

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