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ROSSI-HONDA:
UN TORMENTONE, DI NUOVO IN CRISI

C'è qualche problemino, fra Valentino Rossi e la Honda. Un problemino che ha impedito però al campione del mondo pesarese di salire sull'aereo che lo avrebbe portato a Sepang, per i test programmati dal 21 al 23 gennaio.
Il motivo per il quale la Honda ha "fermato" il suo campione è perché semplicemente questi non ha firmato il contratto.
"E' vero, Valentino non partirà - ha detto Gibo Badioli, il suo manager, a Scalera sul Corriere dello Sport - ma non posso aggiungere altro. I motivi chiedeteli alla Honda".
"Rossi non proverà perchè alcuni particolari, formali e sostanziali del contratto non sono stati firmati - ha rivelato Carlo Fiorani, team manager della HRC - a questo punto non sussistevano le condizioni di responsabilità che una azienda come la Honda richiede ed è stata annullata la presenza di Vale in Malesia. Dal punto di vista tecnico nessun problema: erano solo prove di sospensioni e freni. Le faranno Ukawa ed Itoh. L'azienda ha le sue regole: non potevamo passarci sopra. Sono convinto che il problema sarà risolto, ma al momento non lo è".
Non lo è perché Rossi viene gestito, dal punto di vista manageriale, in modo assolutamente ridicolo. E' dall'inizio dell'anno, senza avere alcuna reale alternativa, che il pesarese tira la corda, facendo sembrare roba da bambini persino le lamentele di Biaggi. Il che è tutto dire...
Come se non bastasse dall'altra parte della barricata (cioè da parte Honda) c'è stato un continuo calo di braghe. Fino allo stop di oggi.
"Questa situazione è di grande aiuto per chi cerca gli sponsor - ha sarcasticamente commentato Patrizio Cantù, marketing manager uscente del team di Rossi - noi con lui abbiamo firmato un contratto personale con lui per Nastro Azzurro. Per quanto riguarda il resto tutto è in alto mare".
E' in alto mare anche la trattativa fra Repsol e Honda perché evidentemente il partner storico dell'HRC vuole assicurazioni su spazi e comportamenti. Ieri Fiorani era in Spagna per tentare di far quadrare il cerchio.
La cosa più giusta, però, alla fine l'ha detta un portavoce dell'Aprilia.
"Siamo stati usati durante l'intero arco del Motorshow per far salire l'ingaggio di Rossi - è stato il commento - oggi che non c'è più nessuno sul mercato evidentemente la Honda si è irrigidita. I giapponesi sono più duri di noi, e gli hanno presentato il conto. Ma non lo molleranno".
Sicuramente non lo faranno. Certo però l'immagine del pilota che corre per divertimento si è appannata da tempo. E forse è un bene. D'ora innanzi Valentino Rossi andrà trattato come tutti gli altri piloti, che corrono per i soldi, si incazzano quando la moto non va e cercano compagni di squadra facili.
Un fenomeno, in pista, un uomo normale, anche simpatico, fuori. Ma non esageriamo, per favore. Non esageriamo più.


17/01/2002

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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