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L’HRC FA ROTTA VERSO UNA NUOVA ERA DELLA MOTOGP
Il comportamento dei giapponesi è spesso incomprensibile agli europei, ma per fortuna noi del vecchio continente sappiano ancora riconoscere una sconfitta contrabbandata per una svolta, quando ce la mettono di fronte alla faccia.
Questo è il caso del comunicato diramato dal presidente della HRC, Suguru Kanazawa che, dopo aver preso atto della sconfitta per due anni consecutivi da parte della rivale Yamaha (o da parte di Valentino Rossi), sene è uscito oggi con questo proclama che, se non fosse comico, suonerebbe patetico.

Dopo l’annuncio della squadra Repsol Honda 2006, vorrei cogliere l’occasione per spiegare la politica e la strategia futura di Honda Racing Corporation.

E’ passato più di un quarto di secolo dal 1979, anno del ritorno della Honda nel Campionato del Mondo di Motociclismo con l’innovativo motore quattro tempi a pistoni ovali della NR500. Abbiamo affrontato molte sfide da allora e abbiamo vinto molti titoli con la NSR500 due tempi e la RC211V quattro tempi dal debutto della MotoGP nel 2002.

Adesso ci prepariamo per le sfide che ci aspettano nell’immediato futuro e anche per la seconda generazione della MotoGP, che partirà nel 2007. La nostra scommessa è quella di organizzare una nuova generazione di squadre con piloti giovani, e di tornare a vincere il mondiale.

Per vincere questa nuova sfida faremo tesoro della saggezza, dell’esperienza e delle conoscenze maturate sul campi di coloro che ci hanno supportato e rappresentato in passato, nell’era delle due tempi e in quella della MotoGP.

Per entrare nel futuro la Honda comincerò una nuova sfida con la una nuova generazione di piloti a partire dal 2006. Spero sinceramente di avere il vostro continuo sostegno in futuro.

Suguru Kanazawa
President
Honda Racing Corporation

L’avesse scritto due anni fa, immediatamente dopo il divorzio con Rossi, forse, gli si sarebbe anche potuto credere, al signor Kanazawa, ma ora, dopo due stagioni della MotoGPcome quelle che abbiamo vissuto, con un dominio di Valentino così schiacciante, a noi queste frasi suonano un po’ come una resa. Incondizionata.

Vabbè, ci può anche stare puntare su Hayden, Melandri, Pedrosa, e mettiamo anche Stoner, ma parlare, come ha fatto Kanazawa, già del 2007 – la seconda generazione della MotoGP, che partirà nel 2007 – a noi sa di passeggiata verso le linee nemiche con le braccia alzate.

Libero di farla, intendiamoci. Libero di farla fare anche alla Honda. Ma lo spirito indomito degli antenati samurai dove li mettiamo? Vogliamo già darlo a Valentino Rossi il titolo iridato del 2006?
Insomma, fra queste parole e quelle di un paio d’anni fa – costruiremo una moto per battere Rossi – ce ne passa. Un po’ troppo ce ne passa.

Auguri, signor Presidente. Auguri che non vi scappi alla concorrenza nessuno dei giovani piloti appena ingaggiati. Sarebbe brutto, poi, risvegliarsi nuovamente con l’incubo che è l’uomo che guida la moto e non viceversa. Come pure l’esempio di Valentino avrebbe dovuto insegnarvi.

22/11/2005


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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