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QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA BANDIERA GIALLA IN AUSTRALIA
Nel medioevo si usava dire: "Excusatio non petita, accusatio manifesta". La sua traduzione letterale è: "Scusa non richiesta, accusa manifesta".
Affannarsi infatti a giustificare il proprio operato, senza che sia richiesto, può infatti venir recepito come un atteggiamento sospetto, un indizio del fatto che si ha qualcosa da nascondere.

Ciò descrive perfettamente la situazione che si è venuta a creare a Motegi quando la Grand Prix Commission ha emesso un comunicato-scaricabarile sui fatti di Phillip Island. Cioè sul pasticciaccio della bandiera gialla esposta per la caduta di Carlos Checa e non rispettata da Valentino Rossi nel sorpasso ai danni di Casey Stoner.

Senza entrare nel merito dell’esposizione corretta o meno della bandiera, è evidente infatti che la regola esistente – assenza di sanzione solo se il pilota consente l’immediato controsorpasso, evidenziandolo alzando una mano - non è stata applicata in modo corretto dalla ormai mitica Grand Prix Commission.

Soprattutto la GPC non ha emesso alcun comunicato, né durante né dopo la gara (come già fatto peraltro dopo il GP della Turchia fra De Angelis e Barbera), per prendere una posizione e stabilire il principio della legalità.
Come nel recente passato lo ha fatto nel GP successivo (dopo i fatti di Istanbul lo redasse a Shanghai), rendendosi evidentemente conto dell’errore, oppure pressata dai vertici della Federazione (il presidente, avvocato Francesco Zerbi).

Invece di prendersi le proprie colpe, però, la GPC ha avuto la bella pensata di scaricarle sull’ignoto commissario di pista di Phillip Island, e dunque sull’organizzazione, che altro non ha fatto che operare come un semaforo. Incidente uguale bandiera gialla. Esattamente come deve essere perché non spetta al commissario di pista valutare la gravità dei fatti, altrimenti saremmo continuamente di fronti ad arbitrii impossibili da gestire.

Come di consueto, dunque, la GPC ha aggiunto errore ad errore, confermando di non avere la cultura per gestire un regolamento, che è un insieme di norme con valore giuridico, che vanno applicate, magari interpretate, ma mai disattese o stravolte.

Perché se è vero che una applicazione pedissequa, che non tenga in alcun conto delle circostanze a cui dovrebbe essere ricondotta, può portare a commettere ingiustizie - “Summum ius, summa iniuria”, scriveva Cicerone nel suo De officiis, volendo dire che il massimo della legge può equivalere ad il massimo dell’ingiustizia – è altresì innegabile che il modo di operare della GPC è totalmente inaccettabile.

Se del caso, un comunicato sulla legalità del sorpasso con relativo controsorpasso, fra Rossi e Stoner doveva essere emesso DURANTE il Gran Premio. Preceduto da una informativa alle rispettive squadre coinvolte. Non certo una settimana dopo. Questo per rispettare i diritti di tutti i partecipanti.
Ha ragione Valentino: “chi fa la spia, non è figlio di Maria”.
Il fatto è che nessuno deve essere messo in condizioni di dover SVEGLIARE il conducente/i. Dormire durante un Gran Premio dovrebbe essere considerato reato.


Il comunicato:

La Grand Prix Commission composta da Carmelo Ezpeleta (Dorna, Chairman), Claude Danis (FIM), Hervé Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA), alla presenza di Paul Butler (Segretario), in un meeting straordinario tenutosi al Twin Ring Motegi, ha deciso all’unanimità il seguente comunicato:

In seguito ad una lunga e franca discussione con tutte le parti coinvolte nel Campionato del Mondo FIM (FIM, MSMA, IRTA, Dorna), a proposito dei problemi venuti alla luce in occasione del GP d’Australia tenutosi a Phillip Island il 17 settembre 2006, c’è stato il consenso di tutte le parti nell’esaminare con attenzione il regolamento e le procedure in modo da evitare nel futuro l’incorretta applicazione delle regole relative ai sorpassi proibiti in regime di bandiere gialle.

Una immediata azione è stata presa con l’invio di una lettera alla Direzione di Gara dell’organizzazione australiana a causa degli errori dei loro commissari che hanno causato la controversia.
In aggiunta uno studio approfondito sarà effettuato per adottare nuove tecnologie per facilitare una resposta immediata in caso di incidenti lungo il circuito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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