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DOVE SI PARLA DEI RE DELLA POLE, CON QUALCHE CONSIDERAZIONE RELATIVA ALLE GOMME E … AI LIMITI DI ETÀ
Chi ha vinto il mondiale lo sapete, ed anche chi ha conquistato più vittorie nel campionato.
Forse, invece, vi sarà sfuggito chi ha fatto più pole position, che secondo noi, anche se non è un indice di eccellenza assoluta, dimostra, quantomeno, il grado di simbiosi raggiunta fra il pilota e la sua moto. Perché per partire davanti a tutti si devono verificare tre situazioni: pista libera, moto mediamente a punto e gran voglia di aprire il gas.
Poi potremmo star qui all’infinito a decidere se è più pilota quello che riesce ad infilare la cruna dell’ago del “giro a vita persa”, come lo chiamano con pungente ironia i romagnoli, oppure chi fa il compitino e, inanellando un giro dopo l’altro, porta a casa la vittoria.
Nel passato abbiamo avuto l’uno e l’altro tipo di piloti, ed anche nel presente c’è un buon numero sia della prima che della seconda categoria.
La differenza, ora piuttosto che ieri, è che la pole conta.
In F.1 è fondamentale da un bel po’ di tempo…ma tanto lì vince sempre e comunque la Ferrari con Schumacher.
Anche nel motociclismo, comunque, con l’aumento delle potenze e la riduzione degli spazi di frenata, partire davanti è un buon aiuto, soprattutto perché si evitano un bel po’ di rischi legati ai sorpassi, avventurosi, dei primi giri.Ricorderete che nel 2000 ci fu la polemica sull'utilizzo delle gomme da tempo, che la Michelin aveva deciso di sperimentare in previsione dell'arrivo di altri gommisti. Questi pneumatici, dalla durata limitata ad un solo giro, furono boicottati da quanti non li gradivano, Valentino Rossi in testa, ma sono ormai diventati di uso comune vista la guerra attuale fra Michelin e Bridgestone. Manca ancora la Dunlop (solo nella MotoGP, però, perché domina nella 250 e 125), peccato e speriamo che, quanto prima, si presenti anche la Pirelli, che in Superbike opera in regime di monomarca ma si stancherà presto di battere…se stessa, ma nel frattempo avrà accumulato un bel po’ di esperienza.Nel frattempo, comunque, la situazione – e parliamo sempre di classe regina – si è un po’ riequilibrata. La Bridgestone ha sposato la Ducati, e l’accoppiata è temibile non tanto o solo perché i giapponesi faranno le gomme per la Rossa, quanto perché a Borgo Panigale avranno un costruttore che lavorerà solo per le loro esigenze.
Ancora una volta: Ferrari insegna. Può essere un bel rischio seguire una strada diversa dalla concorrenza, leggi Honda e Yamaha, ma se si azzecca la mossa giusta, sono peperoncini acidi per tutti. Perché vallo a recuperare di meccanica, il secondo che ti può regalare una coppia di pneumatici giusti, e poi ce lo racconti…

Vabbè, comunque, i “re” del famoso giro di Giotto 2005, sono stati Andrea Dovizioso nella 125, e non fa notizia, Sebastian Porto (9 a 4 la sfida con Pedrosa) e questo è già più interessante, mentre nella MotoGP Rossi e Gibernau, entrambi a quota 5 sono a pari merito…e sapete chi si è avvicinato di più? OK, ve lo diciamo: Tamada, con le Bridgestone. Biaggi, quest’anno, ha fatto solo una pole, e così anche Checa, che è un pilota veloce, anche se incostante.Una occhiata al 2003 ci ricorda che Valentino Rossi, a cavallo della Honda, di pole ne aveva fatte 9, segno che il miglior pilota su quella che l’anno scorso era la migliore moto, toglieva qualsiasi velleità alla concorrenza. Dunque, meglio la situazione attuale. Nel 2003, a quota 3 pole, c’erano stati Biaggi e Capirossi, quest’anno desaparecido con la D16GP4, perlomeno per due terzi della stagione. Gibe, invece, di pole ne aveva fatta una sola. Si è migliorato, lo spagnolo, specie nei confronti di Max Biaggi. Sarà un osso duro? E’ un osso duro!

Qualche considerazione finale sulle altre cilindrate, dove però la situazione di quasi-monogomma, implica che la Dunlop può permettersi, a volte, di fare qualche giochino, come ben sanno i piloti privati o “meno” ufficiali.
The best of 2003 fu De Puniet (5), a pari merito con Elias che il prossimo anno ritroveremo in MotoGP. Ragazzo veloce, ma che se ne fa di tutto quel talento se poi non lo usa per vincere? Dopo questa coppia fu Poggiali (3) ad essere il ragazzo-meraviglia della scorsa stagione, ma ora dov’è? Ve lo ricordiamo, in 125. Uno scandalo. Siamo tutti amici, per carità, ma quelli che gli stanno attorno non hanno lavorato bene, negli interessi di Manuel, che rimane un personaggio difficile, ma per Giove!, doveva restare in 250.
Scandalosetta, ma per altre ragioni, la stagione di Stefano Perugini: 3 pole, due vittorie, quattro podi, l’anno passato. Quest’anno correva? Di lui, non si sa ancora se gareggerà o meno in 250, nel 2005. Lasciatecelo ripetere: l’introduzione dei limiti di età è stata proprio una fesseria, e se i piloti coinvolti (anche campioni del mondo come Roberto Locatelli) avessero avuto un po’ di coraggio e, tutti assieme, portato la FIM davanti ad un tribunale Europeo, non sappiamo come sarebbe andata a finire. Perché dopotutto stiamo parlando di lavoratori…anche se del manubrio. Ed in questo modo la Dorna, con la connivenza della FIM, ha impedito loro di guadagnarsi il pane.
Uno scandalo. Non esiste, nel mondo dello sport, un campionato del mondo con limiti di età, se non massima, come nel pugilato. Ma ormai è fatta, e questo, poi, è un altro argomento.

Pilota
Pole 125
Pole 250
Pole MotoGP
V. Rossi
5
S. Gibernau
5
M. Tamada
3
M. Biaggi
1
K. Roberts jr.
1
C. Checa
1
S. Porto
9
D. Pedrosa
4
De Puniet
2
A. De Angelis
1
A. Dovizioso
8
M. Simoncelli
2
J. Lorenzo
2
C. Stoner
1
H. Barbera
1
R. Locatelli
1
S. Jenkner
1

23/12/2004

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