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        YAMAHA CONFESSA: FORSE ENTRO L'ANNO AVREMO CILINDRATA PIENA ED INIEZIONE 
          
        A poco più di un mese dall'inizio del motomondiale la Yamaha non 
        ha ancora deciso con quale cilindrata affronterà la rivale di sempre, 
        la Honda. 
        Nonostante infatti il nuovo regolamento della MotoGP permetta ai motori 
        quattro tempi di raggiungere la capacità di 990 cc, la casa di 
        Iwata si è mantenuta ben sotto il litro ed attualmente stà 
        provando varie configura zioni, 
        in attesa di sceglierne una in tempo per il GP del Giappone, il 7 aprile 
        prossimo. 
        Non è questa l'unica stranezza emersa dalla conferenza stampa tenuta 
        da Ichiro Yoda, l'ingegnere a capo del progetto M-1. Il prototipo il cui 
        nome significa "Mission one", sottintendendo l'obiettivo del 
        titolo iridato nella massima categoria, è infatti ancora alimentato 
        a carburatori, invece che con la più evoluta iniezione. 
        "Stiamo provando varie evoluzioni del nostro motore quattro cilindri 
        frontemarcia - ha spiegato Yoda - e ne sceglieremo una in tempo per l'inizio 
        del campionato. Un propulsore al limite della cilindrata significa infatti 
        maggiore potenza, ma anche maggiore coppia e ciò influisce negativamente 
        sulla guidabilità, che noi riteniamo fondamentale più dei 
        cavalli o della velocità massima per vincere dei Gran Premi". 
        Una filosofia, questa, applicata da Yoda anche alla scelta dell'alimentazione 
        a carburatori. 
        "Magari durante l'anno passeremo all'iniezione, che naturalmente 
        stiamo sperimentando - ha ammesso il tecnico - ma attualmente i carburatori 
        permettono un controllo dell'erogazione migliore e maggiore affidabilità". 
        A ridosso del mondiale, dunque, la Yamaha stà provando più 
        che la versione definitiva della YZR M-1 un prototipo avanzato di quella 
        che sarà la moto definitiva. 
        "Può anche essere che useremo motori di diversa capacità 
        a seconda dei circuiti - ha aggiunto Yoda - su circuiti come Valencia, 
        infatti, può essere valido correre con una cilindrata ridotta". 
        Yoda ha poi negato che questa scelta sia dovuta ai consumi, visto che 
        attualmente solo 24 litri sono permessi per correre la distanza di un 
        Gran Premio. 
        "Problemi di quel tipo ce ne potrebbero essere, ma solo ad Assen, 
        il tracciato nel quale il pilota tiene spalancato il gas per maggiore 
        tempo". 
       
        15/02/2002   
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